La certificazione energetica APE è importante anche per accedere al Superbonus del 110%. Ma a cosa serve e chi può farla? In questo articolo troverai tutte le informazioni sull’Attestato di Prestazione Energetica, primo passo da fare per riqualificare la tua casa.
Certificazione energetica: l’attestato APE è obbligatorio per accedere alle maxi agevolazioni previste dall’Ecobonus 2020?
Certo, perché il Superbonus si ottiene anche con l’APE.
La corsa al Maxi Bonus per tutti gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, che prevedono una detrazione che può raggiungere il 110%, è iniziata.
Si parla di “lavori gratis”, “ristrutturazioni a costo zero” e agevolazioni che piovono dal cielo come se nulla fosse.
Ma non è così semplice accedere all’Ecobonus e beneficiare di questi importanti incentivi statali.
E in questo articolo puoi trovare tutte le informazioni relative a un importante documento che può spianarti la strada per l’ottenimento del Superbonus.
Sto facendo riferimento all’APE, il documento di certificazione energetica che attesterà lo “stato di salute” della tua casa, prima e dopo gli interventi.
Perché è così importante?
Perché può dimostrare il tanto temuto salto di 2 classi energetiche previste dal Decreto Rilancio come limite Ecobonus.
Che cos’è la certificazione energetica APE e cosa deve contenere l’attestato?
L’APE ha un formato standard per tutto il territorio nazionale ed è un preciso documento attestante la prestazione energetica della tua casa.
In pratica, un documento che descrivere la situazione energetica dell’immobile, cioè i consumi relativi al riscaldamento, raffrescamento, ventilazione e produzione di acqua calda sanitaria.
La certificazione energetica degli edifici serve proprio a questo: calcolare quanta energia viene consumata ogni anno per soddisfare quelle che sono le esigenze comuni di uso dell’immobile.
Nell’attestato di prestazione energetica devono obbligatoriamente essere indicati alcuni elementi:
- la prestazione energetica globale;
- la classe energetica dell’edificio (10 classi, dalla A4 alla G);
- indici di prestazione termica che definiscono la qualità energetica dell’edificio stesso;
- l’energia elettrica esportata;
- quantità annua di energia consumata per vettore energetico;
- emissioni di anidride carbonica;
- elenco dei servizi energetici con le relative efficienze;
- norme tecniche di riferimento;
- procedure e metodi di calcolo;
- raccomandazioni per il miglioramento dell’efficienza energetica, con riferimento agli interventi più significativi per il caso specifico.
Insomma, una certificazione energetica che permette di avere un quadro incredibilmente preciso sul rapporto consumi/efficienza della tua casa.
Quando serve la certificazione energetica?
L’Attestato di Prestazione Energetica è obbligatoria per 2 categorie di edifici:
- edifici di nuova costruzione e tutti gli edifici sottoposti a demolizione e ricostruzione, nonché per i nuovi volumi derivanti da ampliamento di edifici esistenti.
- Edifici esistenti in caso di compravendita, di nuovo contratto di locazione e in tutti quei casi in cui si effettuano interventi di ristrutturazione volti al miglioramento dell’efficienza energetica degli stessi edifici.
Quindi, per poter accedere alla maxi detrazione prevista dall’Ecobonus 2020 l’APE diventa uno dei documenti più importanti.
Come fare l’APE di un appartamento?
Cosa succede in condominio?
Si produce un attestato unico o per singola unità immobiliare?
Questa è una delle domande più frequenti fatte dai proprietari di appartamenti in condomini.
In questo casi, la certificazione energetica – che stiamo valutando ai fini dell’ottenimento del Superbonus 110% – può andare in 2 direzioni:
- l’APE può essere redatto per l’intero edificio;
- l’APE può essere redatto per la singola unità immobiliare.
La certificazione energetica deve essere richiesta dal costruttore nel caso di edifici di nuova costruzione, dal proprietario se l’oggetto della certificazione è un edificio esistente.
Qual è la validità della certificazione energetica?
Mesi o anni?
Per quanto tempo è valido il documento APE?
In generale, la regola è quella dei 10 anni.
Ma in caso di interventi di ristrutturazione o riqualificazione energetica, sarà necessario produrre un nuovo attestato.
Questo perché l’efficienza dell’edificio non sarà più la stessa e, nel nostro caso, è utile per dimostrare il tanto temuto salto di 2 classi energetiche per accedere agli incentivi statali.
Chi può fare la certificazione energetica?
L’APE può essere redatto solo da un certificatore energetico qualificato ai sensi del D.P.R. n. 75/2013, che dovrà obbligatoriamente effettuare almeno un sopralluogo.
È un professionista specializzato in efficienza energetica degli edifici e iscritto all’albo dei certificatori.
A livello nazionale c’è una legge guida, ma l’albo dei certificatori è normato dalle singole leggi attuative regionali.
Un ingegnere è anche certificatore energetico?
Certo.
Il certificatore è solitamente un tecnico abilitato alla progettazione degli edifici e di specifici impianti. Quindi, rientrano in tale categoria l’ingegnere, il geometra e l’architetto.
Per essere più precisi, il certificatore deve:
- essere in possesso del titolo di studio previsto dalla normativa vigente;
- essere abilitato all’esercizio della professione;
- risultare iscritto all’albo professionale.
Ma che cosa fa nello specifico il certificatore?
Ecco come si fa la certificazione energetica di un edificio
La procedura da seguire per redigere l’APE prevede più step:
- sopralluogo obbligatorio, che può prevedere una verifica di progetto, con lo scopo di determinare l’indice di prestazione energetica dell’edificio e per effettuare una diagnosi energetica.
- Classificazione dell’edificio secondo la specifica suddivisione in classi energetiche.
- Rilascio dell’Attestato di Prestazione Energetica APE.
Ho ridotto all’osso le operazioni che il certificatore porterà a termine a casa tua, ma non è così semplice fare una certificazione energetica.
Infatti, la prima fase può essere ulteriormente suddivisa in altri step che prevedono il reperimento di tutti i dati in ingresso, con riferimento a parametri ben precisi.
E tutto questo sulla base di precisi modelli di calcolo per ottenere una precisa diagnosi energetica, utile per capire come poter intervenire per rendere la tua casa a baso consumo e più confortevole.
Per una precisa certificazione energetica di un edificio vengono presi in considerazione diversi fattori:
- caratteristiche geometriche dell’immobile, delle murature e degli infissi;
- caratteristiche degli impianti presenti per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda sanitaria;
- presenza di impianti di Ventilazione Meccanica Controllata (VMC);
- presenza di impianti per la produzione di energia rinnovabile;
- esposizione dell’immobile e zona climatica.
Perché è importate fare la certificazione energetica?
Una domanda che può sembrarti banale.
Ma non è così.
L’APE è obbligatorio per legge, e basterebbe questo per rispondere.
Il mio intento, però, è quello di evidenziare l’importanza di tale attestato, che diventa un punto fermo per una riqualificazione di successo e per puntare alla detrazione del 110% prevista per gli interventi indicati nel Decreto Rilancio.
La certificazione energetica APE è un prezioso strumento che consente di:
- capire se l’investimento che si sta facendo – è questo il caso di un soggetto che si appresta ad acquistare casa – è conveniente. E si può capirlo proprio dalla valutazione precisa dei consumi energetici dell’unità abitativa. Perché spendere tanti soldi per acquistare una casa affamata di energia? Non ne vale la pena.
- Capire come migliorare l’efficienza energetica con mirati interventi di riqualificazione. Grazie alla diagnosi energetica si può avere un quadro molto preciso della “situazione consumi” e agire senza il timore di sbagliare intervento.
Quindi, l’APE può essere considerato come una vera e propria guida da seguire per progettare una riqualificazione precisa in ogni sua parte.
Ad esempio, in alcuni casi può bastare solo il cappotto termico per avere notevoli miglioramenti, in altri casi sarà necessario provvedere anche alla sostituzione dei vecchi infissi o addirittura sostituire i vecchi impianti di climatizzazione invernale.
Sempre per progettare “interventi trainanti e trainati” per accedere all’Ecobonus 2020.
Non è tutto.
L’APE che attesta che la tua abitazione è a basso consumo può essere la tua carta vincente in una futura trattativa di compravendita.
Puoi veder aumentare notevolmente il valore della tua casa effettuando interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica sfruttando incentivi fiscali che non si erano mai visti prima (clicca qui per approfondire il tema Ecobonus).
La termografia per una precisa diagnosi energetica
Spero di non averti annoiato con tutte queste informazioni sulla certificazione energetica APE, ma non potevo non aggiornarti su quello che è uno dei documenti più importanti per accedere al Superbonus al 110%.
E ho riassunto i concetti per non creare in te ulteriore confusione, evitando di utilizzare difficili tecnicismi.
Ma c’è un’ultima cosa che voglio dirti: per una diagnosi energetica di alto valore per la tua casa non c’è niente di meglio che di un’indagine termografica.
Ti dico questo perché, in qualità di esperto della posa in opera qualificata dei serramenti e di operatore termografico di II Livello (UNI EN ISO 9712), solo con la termografia è possibile rilevare tutte le principali criticità di isolamento termico di un edificio.
E anche se la legge non inserisce il rilievo termografico come obbligatorio per l’APE, resta uno degli strumenti più importanti per il calcolo della certificazione energetica.
Con una termocamera è possibile rilevare la differenza di temperatura superficiale e i punti dove si verificano le più grandi perdite di energia. Il certificatore potrà così trovare tutte le perdite che ad occhio nudo sono impossibili da vedere e che normalmente non vengono considerate nelle ipotesi standard.
Quindi, la termografia è importantissima per progettare anche un preciso intervento di posa in opera di nuovi infissi, puntando all’eliminazione di tutte le dispersioni di calore.
È un validissimo strumento per una più completa certificazione energetica.
La termografia a infrarossi è impiegata da professionisti qualificati per:
- verificare lo stato della struttura, degli intonaci e del potere del coibentate;
- individuare infiltrazioni e perdite di acqua interne ai muri;
- effettuare un rilievo della tessitura muraria prima di intervenite in maniera invasiva.
Insomma, la termografia è l’arma vincente per progettare una riqualificazione che farà salire la tua casa sui gradini più alti della classifica di efficienza energetica.
La termografia per la posa in opera dei serramenti
L’indagine termografica è un ottimo punto di partenza per progettare una posa in opera qualificata del serramento.
Una tecnica assolutamente non invasiva che permette di rilevare tutte le criticità del foro finestra e progettare una posa in opera specifica per il caso.
Proprio quello che fanno i consulenti posa qualificata:
- analizzare nel dettaglio il tuo caso specifico con sopralluoghi;
- progettare una posa in opera in grado di massimizzare le prestazioni dei nuovi serramenti.
E con la termografia tutto questo è più semplice, per un risultato che non può essere mai garantito con i classici metodi.
Se hai intenzione di migliorare significativamente l’efficienza energetica della tua casa, per dimostrare con l’APE il salto di classe energetica previsto per accedere al Maxi Bonus, rivolgiti solo a professionisti qualificati che lavorano seguendo un metodo ben preciso.
Un consulente posa qualificata può aiutarti nella scelta dei tuoi nuovi serramenti e progettare per te una posa in opera per evitare problemi di infiltrazioni, spifferi e quant’altro in futuro.
Un intervento di valore che contribuirà alla riqualificazione energetica della tua casa.
È questo il momento di agire, prenota subito la tua consulenza.