La cessione del credito Ecobonus 110% può avvenire direttamente all’impresa esecutrice, ma ci sono alcuni aspetti da valutare attentamente per evitare eventuali contestazioni. Ecco cosa fare dal punto di vista contrattuale
Cessione del credito Ecobonus 110% alle aziende o alle banche e sconto in fattura immediato: 2 alternative alla detrazione diretta per agevolare i privati nella realizzazione di interventi agevolati.
La parte tecnica e burocratica del Super Ecobonus è abbastanza chiara, ma ci sono alcuni aspetti della parte economica da mettere sotto la lente di ingrandimento.
Infatti, anche se le 2 misure alternative alla detrazione diretta sembrano essere vantaggiose in ogni caso, ma come tutte le cose hanno dei pro e dei contro.
E in questo articolo affronteremo insieme proprio il tema della cessione del bonus alle aziende da parte dei privati, concentrandoci sulle eventuali contestazioni di matrice privatistica che potrebbero sorgere.
Tante imprese si sono lanciate a capofitto in questa avventura, promettendo sempre mari e monti in ogni circostanza, così come i privati che, sulla base del famoso slogan “lavori gratis con il 110%”, vogliono a tutti costi riqualificare la propria casa senza spendere un euro.
Ma la questione dello sconto in fattura e della cessione del credito Ecobonus 110% non è così semplice.
E potrebbero sorgere problemi molto seri.
Come cedere il credito di imposta Ecobonus 110% alle imprese e non ritrovarsi con contestazioni sul groppone
Il privato che intende sfruttare i bonus per la riqualificazione energetica della propria casa, cedendoli direttamente all’impresa, deve prestare attenzione ad alcune cose.
E tra queste, la scelta dell’impresa che effettuerà i lavori è quella più importante.
Si parla di affidabilità dei professionisti contattati, perché se vien meno la diligenza di adempiere gli impegni assunti, sono prevedibili contestazioni di natura privatistica.
Diligenza che abbraccia più aspetti della ristrutturazione e riqualificazione energetica di un immobile:
- rispetto dei tempi previsti per i lavori;
- utilizzo di materiali certificati che rispettano i Criteri Ambientali Minimi e altri requisiti tecnici;
- metodi di esecuzione.
Nascondersi dietro la scusa “tanto paga lo Stato” è molto pericoloso!
Infatti, la cessione del credito Ecobonus abbraccia la disciplina del contratto a prestazioni corrispettive. Stiamo parlando di appalto d’opera, da considerare anche nelle ipotesi di rinegoziazione degli impegni assunti o di risoluzione per inadempimento per l’intero contratto.
Quindi, per cedere in sicurezza il credito di imposta relativo ai lavori rientranti nell’Ecobonus 110%, la prima cosa da fare è scegliere con attenzione le imprese che prenderanno parte ai lavori.
Una cosa molto difficile, specialmente se non si sa proprio da dove partire.
Ma su questo ci soffermeremo dopo.
Ecco la soluzione ai problemi che potrebbero sorgere con aziende che accettano la cessione del credito Ecobonus 110%
La materia è abbastanza complicata, ma è fondamentale fare un po’ di chiarezza.
In pratica, quando la cessione del credito è accettata (ti consiglio di leggere anche “Quali banche accettano la cessione del credito Ecobonus 110%“), l’importo ceduto da parte del privato diventa immediatamente indisponibile.
E se l’impresa incaricata dei lavori non adempie gli obblighi contrattuali, si può contattare un’altra impresa da pagare sempre con il bonus.
Ma dovrebbe prima essere risolta l’originaria cessione del credito.
Il problema è però nei tempi: anche se il Fisco effettuerà la decurtazione del bonus dal debito fiscale dell’impresa cessionaria solo con la dichiarazione annuale, la cessione del credito è immediatamente valida.
È vero che la cessione del credito Ecobonus, in caso di dissidio con l’impresa, può essere risolta per mutuo consenso, ma sul piano pratico le cose sono un po’ più complicate.
Cedere il credito di imposta Ecobonus significa fare già il pagamento e difficilmente l’erario darà l’Ok per la risoluzione della cessione.
C’è solo un modo per mettersi al sicuro: mettere tutto nero su bianco!
Creare un contratto ad hoc, con una specifica clausola di risoluzione nei confronti dell’impresa esecutrice per il mancato rispetto dei tempi di consegna dei lavori o per qualsiasi altro vizio di esecuzione, è la cosa più giusta e sicura da fare per beneficiare delle misure alternative alla detrazione diretta.
E come in tutti i contratti di appalto, sarà possibile richiedere la restituzione della somma a titolo risarcitorio.
Non mi spingo oltre, ma ci tenevo a mettere in evidenza questi aspetti, poco trattati, sulle agevolazioni fiscali Ecobonus 2020.
Meglio gestire l’Ecobonus 110% con l’aiuto di professionisti qualificati
L’Ecobonus al 110% nasconde tante insidie e affrontare da soli questo tsunami in versione “green” è impossibile.
Per trovare l’azienda giusta e per proteggersi da eventuali contestazioni, con la sicurezza di sfruttare le nuove detrazioni fiscali nel modo più vantaggioso, l’unica cosa da fare è affidarsi a professionisti qualificati.
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