Come gestire il foro finestra in progetti ad alta efficienza energetica?
Scopriamolo insieme.
Sicuramente hai sentito parlare degli “Edifici a Energia Quasi Zero”.
Sono edifici ad alta efficienza energetica. E in progetti così, il foro finestra diventa un punto cruciale da gestire per evitare anche la minima dispersione di calore.
Ma prima di arrivare alla gestione corretta del foro finestra, soffermiamoci per un attimo sugli edifici NZEB (Nearly Zero Energy Building- Edifici a Energia Quasi Zero).
Il 1 febbraio 2012 la Direttiva 2002/91/CE è stata abrogata ufficialmente in sostituzione della Direttiva Europea 2010/31/UE, la direttiva per la progettazione di “Edifici a Energia Quasi Zero”.
L’Edificio a Energia Quasi Zero è un edificio “ad altissima prestazione energetica, con fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo, coperto in misura molto significativa da energia da fonti rinnovabili, compresa l’energia da fonti rinnovabili prodotta in loco o nelle vicinanze.”
La prestazione energetica di un edificio è determinata in base alla quantità di energia, reale o calcolata, consumata annualmente per soddisfare le varie esigenze legate a un uso normale dell’edificio, corrisponde al fabbisogno energetico per riscaldamento e raffrescamento dell’edificio e al fabbisogno di acqua calda sanitaria.
Una Direttiva indispensabile per la riduzione dei consumi energetici, di un comparto, quello edile, che da solo consuma circa il 40 % di energia della comunità europea.
Ora, senza entrar nel merito della Direttiva, sappiamo di certo che gli edifici di nuova costruzione dovranno essere “passivi”, e cioè garantire il benessere termico senza alcuna forma di energia convenzionale, caldaia e termosifoni (o con uso minimo).
Infatti, l’edificio è detto passivo quando la somma degli apporti passivi di calore, ad esempio l’irraggiamento solare trasmesso da finestre e il calore generato da elettrodomestici e occupanti stessi dell’edificio, sono sufficienti a compensare le perdite dell’involucro durante la stagione fredda.
Ecco, delineando un quadro di questo genere, la corretta gestione del foro finestra, diventa fondamentale.
Il foro finestra è il punto più debole dell’involucro edilizio e come tale deve essere trattato “in un certo modo”. Deve diventare uno scudo per niente energivoro per un comfort abitativo elevato e per contribuire alla massima efficienza energetica di tutto l’edificio.
In che modo?
Prestando attenzione a vari elementi che compongono il “sistema finestra” e progettando la posa in opera di serramenti prestazionali scelti con cura per il caso specifico.
Le caratteristiche del foro finestra ad alta efficienza energetica
Affinché un edificio sia passivo è molto importante considerare la componente finestrata dell’involucro, e quindi l’efficienza energetica del foro finestra.
La “finestra ad alta efficienza energetica” deve essere in grado di isolare gli ambienti riducendo le perdite di calore, ma al tempo stesso, consentire alla radiazione solare di penetrare all’interno dell’edificio per riscaldare gli ambienti e renderli più confortevoli con la giusta quantità di luce naturale.
Quindi, le caratteristiche da valutare sono molteplici, e in particolare:
- I valori d’isolamento del serramento: bassi valori di trasmittanza termica saranno sicuramente più indicati;
- Le prestazioni di tenuta all’aria, al vento e all’acqua: devono diminuire tutti gli scambi non controllati con l’esterno;
- Il cassonetto: dove previsto, deve essere a perfetta tenuta all’aria e altamente coibente;
- I valori prestazionali del vetro: non c’è solo la trasmittanza termica, ma anche il fattore solare g, che dev’essere attentamente valutato in funzione dell’ubicazione dell’edificio.
- Il controtelaio: deve essere perfettamente isolato e quindi assolutamente non metallico;
- La posa in opera: dev’essere necessariamente qualificata e quindi ad alta efficienza energetica.
Ora, mentre sui primi cinque punti saranno i produttori a migliorarsi per mettere sul mercato un prodotto che risponda alle caratteristiche che le normative richiedono, per quanto riguarda la posa in opera bisogna rimboccarsi le maniche.
La gestione del foro finestra ha un ruolo ha un ruolo di primo piano nelle moderne architetture che richiedono sempre più ampie superfici vetrate che, se non correttamente posate in opera, faranno del foro finestra un buco nero energetico.
Quindi, non basta una posa “schiuma e silicone”!
È la posa in opera che rende le finestre davvero isolanti e sicure. E deve essere sempre progettata per il caso specifico con attenzione ai giunti di posa che dovranno:
- sostenere il serramento e rendere la struttura sicura;
- evitare le infiltrazioni di acqua;
- garantire permeabilità all’aria inferiore o almeno uguale a quella del serramento;
- garantire un elevato isolamento acustico (almeno pari a quello del serramento).
Solo così le prestazioni del serramenti saranno mantenute anche in opera (e non solo su carta!).
La posa in opera qualificata è la chiave per un foro finestra ad alte prestazioni
Per progetti ad alta efficienza energetica, come può essere un edificio NZEB, diventa fondamentale studiare sistemi di posa appropriati, in linea con gli standard prestazionali dei serramenti di ultima generazione.
Anche perché…
a cosa serve acquistare un ottimo infisso, a più guarnizioni, se poi tra controtelaio e muratura o tra controtelaio e serramento non ne inseriamo nemmeno una?
Oggi, non c’è più spazio per il metodo “si è sempre fatto così”. Le esigenze sono cambiate e nessuno vuole infissi e serramenti che non rispettano le performance descritte sulla scheda tecnica del prodotto. E nessuno vuole un lavoro arrangiato quando l’obiettivo è audace, come la realizzazione di un edificio a energia quasi zero.
Quindi, progettare! Sempre. Proprio come definito QUI (e in tanti altri articoli che trovi su questo blog).