Norme, classi di sicurezza e qualche consiglio per rendere la tua casa più sicura con serramenti antieffrazione di ultima generazione. Questo breve articolo può aiutarti ad eliminare ogni tuo dubbio per acquistare porte e finestre “a prova di ladro” senza commettere errori
Quando il gatto non c’è i topi ballano.
Allontanarsi da casa per qualche giorno per una meritata vacanza o anche per una breve gita fuori città è per molti motivo di ansia.
I malintenzionati non vanno mai in vacanza e sono sempre pronti (e attrezzati!) a forzare porte e finestre per intrufolarsi in casa e… meglio non pensarci.
Anzi, meglio pensarci!
Il problema dei furti in casa è sempre attuale ed è importante prendere le giuste precauzioni per bloccare anche i più spinti tentativi di effrazione. E i serramenti antieffrazione di ultima generazione possono fare la differenza e rendere la casa “a prova di ladro”.
Aumentare la sicurezza di porte e finestre significa vivere meglio.
La paura di allontanarsi da casa non avrà più motivo di esistere e l’esigenza di sentirsi al sicuro tra le mura domestiche sarà soddisfatta. È vero che i topi d’appartamento ballano quando il gatto non c’è, ma in molti casi provano ad entrare anche quando siamo in casa, magari di notte.
Ma con i giusti serramenti antieffrazione è possibile rallentare e bloccare anche i più esperti malintenzionati che hanno la cassetta degli attrezzi ben equipaggiata.
Tutto dipende dalla classe antieffrazione: dalla Classe RC1, la meno performante, alla Classe RC6 che identifica serramenti in grado di resistere per un bel po’ di tempo all’attacco manuale di ladri esperti con attrezzi elettrici e non con semplici cacciaviti e simili.
Come viene determinata la classe dei serramenti antieffrazione?
Mettiamo subito in chiaro una cosa: anche la migliore finestra o porta antieffrazione può non garantire la protezione che cerchi.
Proprio così.
Ma su questo importante aspetto ci soffermeremo tra un po’, perché prima voglio mostrarti quelle che sono le “sigle” che definiscono il grado di sicurezza dei serramenti e che possono già aiutarti a capire quale soluzione scegliere per rendere più sicura la tua casa.
La capacità dei serramenti di resistere allo scasso per un determinato tempo viene misurata effettuando specifici test. Le norme che definiscono e classificano la resistenza all’effrazione dei serramenti sono:
- UNI EN 1627:2021 “Porte pedonali, finestre, facciate continue, inferriate e chiusure oscuranti – Resistenza all’effrazione – Requisiti e classificazione”
- UNI EN 1628:2021 “Porte pedonali, finestre, facciate continue, inferiate e chiusure oscuranti – Resistenza all’effrazione – Metodo di prova per la determinazione della resistenza sotto carico statico”;
- UNI EN 1629:2021 “Porte pedonali, finestre, facciate continue, inferiate e chiusure oscuranti – Resistenza all’effrazione – Metodo di prova per la determinazione della resistenza sotto carico dinamico”;
- UNI EN 1630:2021 “Porte pedonali, finestre, facciate continue, inferiate e chiusure oscuranti – Resistenza all’effrazione – Metodo di prova per la determinazione della resistenza all’azione manuale di effrazione”.
Per la prova di resistenza sotto carico statico, viene utilizzato un martinetto idraulico e il serramento dovrà resistere alla spinta senza subire gravi deformazioni. Invece, la prova di carico dinamico consiste nel far impattare un peso contro il vetrocamera del serramento e il montante centrale. Il terzo test, previsto dalla norma UNI 1630:2021, consiste in una serie di tentativi di scasso utilizzando vari attrezzi per un determinato periodo di tempo che viene stabilito per inserire i serramenti antieffrazione nelle classi RC1, RC2, RC3, RC4, RC5 e RC6.
Fatta questa veloce precisazione sulle norme e sulla classificazione dei serramenti di antieffrazione, passiamo ora al “dettaglio” che rende davvero sicuri i tuoi serramenti.
Quale classe antieffrazione scegliere per i tuoi nuovi serramenti?
Dalla Classe RC1, la meno performante, alla Classe RC6 che indica il livello massimo di sicurezza.
Quale classe di sicurezza scegliere per porte e finestre?
Dipende!
Tutto dipende dal caso specifico e dal contesto. Se vivi al quinto piano di un palazzo in centro, di certo non avrai la stessa esigenza di protezione di chi vive in una villetta isolata in periferia.
Facciamo qualche esempio:
- un serramento in Classe RC2 (in grado di resistere ad attacchi manuali con cacciaviti e piccoli attrezzi) potrebbe essere la soluzione ideale per edifici residenziali dove non è richiesto un elevato livello di sicurezza;
- serramenti antieffrazione in classe RC3 (resistono a tentativi di effrazione con strumenti come il palanchino) potrebbero andar bene per edifici residenziali di pregio in zone tranquille;
- la Classe RC4 (serramenti antieffrazione che resistono bene ad attacchi manuali con utensili elettrici più forti) è consigliata per ville e abitazioni isolate.
Come detto in precedenza, il caso deve essere valutato attentamente.
Inoltre, è importante guardare oltre la classe di sicurezza.
Quel “dettaglio” che rende più sicuri i tuoi nuovi serramenti
“Anche la migliore finestra o porta antieffrazione può non garantire la protezione che cerchi”.
Che cosa ho voluto dire prima con queste parole?
Semplicemente che non basta scegliere il miglior serramento antieffrazione per proteggere la casa e la famiglia nel modo giusto.
Mi spiego meglio.
I test specifici per valutare la capacità dei serramenti di resistere a vari tentativi di effrazione sono fondamentali.
Ma anche un serramento in classe RC4 o addirittura RC5 potrebbe non garantire un’elevata protezione. Infatti, le prestazioni certificate in laboratorio – questo vale anche per l’isolamento termico e acustico – sono destinate a rimanere solo su carta se manca la precisa progettazione della posa in opera dei serramenti.
Una finestra antieffrazione di ultima generazione installata su un vecchio telaio non potrà mai garantire massima stabilità della struttura e sicurezza. Lo stesso vale per i portoncini blindati.
La posa in opera dei serramenti antieffrazione deve essere progettata ed eseguita con metodo, utilizzando materiali idonei e senza lasciare spazio all’improvvisazione. Se manca una posa qualificata è impossibile massimizzare in opera le prestazioni del serramento scelto.
Quindi, ben venga un’elevata classe antieffrazione, ma attenzione al sistema di posa.
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