Nella scena mutevole delle detrazioni fiscali, il reddito di riferimento per il Superbonus 2023 non è che la punta dell’iceberg dei cambiamenti.
Ne hai già sentito parlare, e forse hai anche già cercato informazioni in rete per capire bene di cosa si tratta, se hai una casa unifamiliare che vuoi ristrutturare e rendere “a basso consumo” sfruttando gli incentivi.
Ma se sei qui a leggere, forse non hai ben compreso di cosa si tratta. O magari non ne puoi più di leggere contenuti che rendono tutto più complicato.
Sei nel posto giusto!
Un esempio “facile facile” e la soluzione a portata di click per ottenere il Superbonus (e non solo!) per i tuoi nuovi serramenti: ecco cosa troverai in questo articolo!
Dopo un po’ di tempo, torniamo a parlare di Superbonus che da opportunità di oro massiccio, si è trasformato in un complicato intreccio di leggi e regolamenti.
E parliamoci chiaro: chi non tremerebbe all’idea di destreggiarsi in questa ragnatela normativa, con il rischio di un errore che potrebbe attirare l’attenzione dell’onnipresente Grande Fratello Fiscale?
E sì, il Superbonus cambia (troppo spesso!) e l’occhio vigile dell’Agenzia delle Entrate controlla professionisti e contribuenti di continuo.
Ora, se ti ritrovi impantanato in questo groviglio normativo, dove spuntano nuove regole e limiti giorno dopo giorno, non disperare. Qui puoi schiarirti un po’ le idee.
In questo articolo ci concentriamo proprio sulle novità che interessano i proprietari di case unifamiliari e nello specifico sul Reddito di riferimento.
Quindi, se rientri in questo gruppo di contribuenti interessati alla più ghiotta agevolazione, continua pure a leggere.
Scoprirai in cosa consiste questo ormai famoso Reddito di Riferimento per il Superbonus e come puoi ottenere un’assistenza esclusiva per i tuoi nuovi infissi, navigando in sicurezza tra le onde dei cambiamenti.
Reddito di Riferimento per il Superbonus: un calcolo cruciale che potrebbe essere il tuo passaporto per il mondo delle detrazioni
L’ultimo semestre è stato un vero e proprio terremoto nel mondo delle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni. Da novembre 2022 ad aprile 2023, le norme relative al Superbonus hanno subito una serie di modifiche, a volte difficili da seguire.
Dal Decreto Legge n. 176 del 18 novembre 2022 al Decreto-Legge n. 11 del 16 febbraio 2023 (che di fatto ha bloccato sconto in fattura e cessione del credito per tutti Bonus, tranne che per il Bonus barriere architettoniche che consente ancora di acquistare serramenti con sconto in fattura), solo per citarni alcuni, l’evoluzione è stata costante.
E oggi, bisogna prestare tanta attenzione ai nuovi requisiti per il Superbonus.
A partire dal 2023, i criteri per accedere al Superbonus per le case unifamiliari e le unità indipendenti poste in edifici plurifamiliari sono cambiati. E il Superbonus al 90% è concesso solo:
- per lavori iniziati dal 1° gennaio 2023;
- al proprietario o titolare di diritto reale sull’unità oggetto dei lavori;
- se l’unità su cui si interviene è l’abitazione principale.
Poi, ecco che spunta la “grandiosa” novità:
il soggetto beneficiario (proprietario o titolare di diritto reale) deve avere un reddito sino a 15.000 euro, calcolato come “quoziente familiare” secondo criteri fissati dal DL 176/2022.
Approfondiamo.
La grandiosa novità si chiama proprio Reddito di Riferimento per il Superbonus. Ma come si calcola?
Il reddito di riferimento per il Superbonus è calcolato dividendo il “reddito familiare complessivo” per un coefficiente denominato “numero di parti”.
Il “reddito familiare complessivo” è dato dalla somma dei redditi posseduti, nell’anno che precede quello di sostenimento delle spese, dai componenti del “nucleo familiare” costituito dal:
- beneficiario;
- coniuge non legalmente ed effettivamente separato o componente dell’unione civile; anche se non risulta nello stato di famiglia;
- convivente come definito dall’art.1, co.36 legge 76/2016, cd. legge Cirinnà;
- figli e ogni altra persona indicata nell’art. 433 del Codice civile purché siano fiscalmente a carico, compresi i figli con età inferiore ai 21 anni, che hanno conseguito un reddito complessivo non superiore a 4.000 euro, per i quali non spetta la detrazione per carichi di famiglia ma l’assegno e universale per i figli a carico.
Nel calcolo del reddito di riferimento per il Superbonus rientrano anche i redditi assoggettati a cedolare secca, i redditi assoggettati a imposta sostitutiva in applicazione del regime forfetario per gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni e della quota di agevolazione ACE.
Il “numero di parti” è quantificato tenendo conto della composizione del nucleo familiare ed è 1 se il nucleo familiare è composto da una sola persona, è incrementato di 1 se nel nucleo è presente il coniuge o il soggetto legato al contribuente da unione civile o il convivente, di 0,5 se è presente un familiare a carico, di 1 se sono presenti due familiari a carico e di 2 se sono presenti tre o più familiari a carico.
La composizione del nucleo familiare da considerare è quella dell’anno precedente a quello di sostenimento delle spese. Per questo calcolo non conta la condizione dell’essere fiscalmente a carico, né dei figli nei confronti dei genitori legalmente sposati o separati, né di un coniuge o di un convivente rispetto all’altro. Ad ogni modo i membri rientrano nella composizione del nucleo.
Facciamo un esempio pratico “facile facile”
Prendiamo come riferimento una famiglia composta da 2 persone che portano a casa 12.000€ e 16.000€ l’anno.
Qui viene il bello. Sommiamo i due redditi: 12.000€ + 16.000€ = 28.000€.
Fino a qui, niente di troppo complicato, vero?
Ora, dividi questo tesoro per il numero di persone nella famiglia. Nel nostro caso, due persone. Quindi, 28.000€ / 2 = 14.000€.
“A conti fatti”, con questo reddito di riferimento sei in regola per ottenere il Superbonus.
Ma attenzione, perché non è sempre rose e fiori.
Prendiamo come riferimento solo il soggetto con reddito di 16.ooo euro: in questo caso, niente festa, niente Superbonus. 16.000€ > al limite di 15.000€
Dunque, come vedi, non è un calcolo da scienziati nucleari, ma certamente c’è qualche insidia.
Qui abbiamo davvero semplificato tantissimo, ma il calcolo deve essere affrontato con estrema precisione, senza dimenticare nulla (è importantissimo tenere ben presente quanto specificato nel paragrafo precedente).
Avere a che fare con gli incentivi per l’edilizia agevolata, Superbonus & Co. può essere davvero stressante, a meno che non hai un’assistenza esclusiva.
E per i tuoi serramenti al 90% con il Superbonus, al 75% con il Bonus barriere architettoniche o al 50% con Ecobonus e Bonus Casa, puoi ottenere l’assistenza tecnica e fiscale che hai sempre cercato.
In che modo?
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«Ma non posso affidarmi semplicemente al primo serramentista che trovo?»
Certamente, puoi farlo.
Ma prenditi un momento per riflettere…
Vuoi davvero affidarti ad un professionista sconosciuto che potrebbe non avere il minimo cenno dei vantaggi fiscali a tua disposizione, rischiando così di far volatilizzare migliaia di euro di possibili risparmi?
Purtroppo, troppi sono coloro che indossano la maschera di “esperti in detrazioni fiscali”, usciti dall’ombra nel corso di una notte. E la prospettiva di uno scontro frontale con l’Agenzia delle Entrate risulta, in questi casi, sgradevolmente alta.
Ecco perché il consiglio è quello di affidarti a professionisti di provata competenza, in grado di garantire sia un lavoro impeccabile dal punto di vista tecnico (per ottenere i serramenti migliori e conformi alla normativa per la tua casa posati in modo qualificato per evitare problemi in futuro) sia un’assistenza precisa ed esperta dal punto di vista fiscale (per evitare brutte sorprese con l’Agenzia delle Entrate).
Tutto inizia con un’analisi attenta e dettagliata delle tue necessità tecniche e fiscali, l’unico punto di partenza per avere la certezza di un risultato garantito. E ricorda, questo è un passaggio cruciale per ogni tipo di Bonus!
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