La Direttiva Case Green UE è sulla bocca di tutti.
Una particolare chiacchiera da bar che accompagna i Bonus Edilizi che continuano, nel bene o nel male, a far discutere. A proposito, sai che anche nel 2023 è possibile beneficiare dello sconto in fattura per i serramenti?
Proprio così, con il Bonus Barriere architettoniche al 75%, l’unico sopravvissuto allo STOP imposto dal 17 febbraio scorso alle misure alternative alla detrazione fiscale diretta per lavori di ristrutturazione e riqualificazione con gli incentivi.
Ma questa è un’altra storia.
Ora, senza complicarci troppo la vita, concentriamoci sul tema che scotta: la Direttiva Case Green UE sulla prestazione energetica degli edifici (EPBD – Energy Performance of Buildings Directive).
Di cosa si tratta?
L’Europa ci chiede case più efficienti e ha proposto un pacchetto di norme volte a promuovere la ristrutturazione degli edifici esistenti e la costruzione di nuovi edifici puntando ai più alti standard energetici.
Ed è cosa buona e giusta. Ma L’Italia è pronta per il salto di classe energetica?
Approfondiamo.
Cosa prevede la Direttiva Europea Case Green UE?
Stiamo parlando di un grande progetto che punta a ridurre i consumi energetici, aumentando il valore e la sicurezza degli immobili. È un ambizioso passo verso una transizione ecologica per raggiungere gli obiettivi stabiliti dal Green Deal Europeo entro il 2050.
L’EPBD ha fissato obiettivi stringenti per l’edilizia: le case residenziali devono raggiungere la classe energetica “E” entro il 2030 e la “D” entro il 2033.
Non sarà facile.
Nel dettaglio, ecco gli obiettivi di riduzione delle emissioni dal comunicato stampa pubblicato sul sito del Parlamento Europeo:
[…] tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2028. Per i nuovi edifici occupati, gestiti o di proprietà delle autorità pubbliche la scadenza è fissata al 2026. Tutti i nuovi edifici per cui sarà tecnicamente ed economicamente possibile dovranno inoltre dotarsi di tecnologie solari entro il 2028, mentre per gli edifici residenziali sottoposti a ristrutturazioni importanti la data limite è il 2032.
[…] gli edifici residenziali dovranno raggiungere, come minimo, la classe di prestazione energetica E entro il 2030, e D entro il 2033. Per gli edifici non residenziali e quelli pubblici il raggiungimento delle stesse classi dovrà avvenire rispettivamente entro il 2027 (E) e il 2030 (D).
Per prendere in considerazione le differenti situazioni di partenza in cui si trovano i parchi immobiliari nazionali, nella classificazione di efficienza energetica, che va dalla lettera A alla G, la classe G dovrà corrispondere al 15% degli edifici con le prestazioni energetiche peggiori in ogni Stato membro.
I Paesi UE stabiliranno le misure necessarie per raggiungere questi obiettivi nei rispettivi piani nazionali di ristrutturazione.
In parole molto semplici, con la Direttiva Case Green l’Europa ci chiede case più efficienti dal punto di vista energetico per ridurre l’inquinamento ma c’è un “pizzico” di preoccupazione nel nostro Paese.
Direttiva Case Green: un bel problema per l’Italia?
Secondo l’Enea, sono 11 milioni le abitazioni italiane che rientrano in una classe energetica inferiore alla D.
E basta questo dato per comprendere come per la nostra amata Italia sia un bel rompicapo raggiungere gli obiettivi della Direttiva Case Green UE nei tempi prefissati.
Immagina solo il numero di edifici che dovremmo rimettere a nuovo. Un’impresa da far tremare i polsi, non trovi?
E con i Bonus che cambiano più spesso dei venti di primavera, non sarà facile racimolare qualche soldo per affrontare importanti lavori di riqualificazione (si spera sempre in una semplificazione normativa). Ma soprattutto, basteranno i nuovi fondi per soddisfare tutti?
Vedremo.
Poi, ci sono i tempi da rispettare: l’Italia potrebbe trovarsi a dover affrontare una corsa contro il tempo.
Ma in un mondo in cui l’innovazione si muove più velocemente di Usain Bolt, ci si potrebbe chiedere: “Come possiamo rimanere indietro?”
Non possiamo!
Dobbiamo prepararci per il futuro e rimboccarci le maniche. E provare ad essere ottimisti, nonostante tutto quello che è successo degli ultimi anni con Superbonus & Co.
È probabile che la Direttiva Case Green UE diventerà operativa in Italia nel 2025. Di conseguenza, molti immobili potrebbero perdere il loro attuale valore di mercato se non adeguatamente ristrutturati.
Quindi, è tempo di rimboccarsi le maniche e iniziare a pianificare ristrutturazioni e riqualificazione come Europa comanda.
Come affrontare questa rivoluzione verde?
La Direttiva Case Green UE non è solo un insieme di regole e obblighi, è un invito a rivoluzionare il nostro modo di abitare, a ripensare il ruolo delle nostre case all’interno del delicato equilibrio del nostro ecosistema.
È un’occasione per rivisitare le nostre priorità e trasformare i nostri immobili in rifugi efficienti, confortevoli e rispettosi dell’ambiente.
Come ogni rivoluzione, anche questa richiede coraggio, visione e determinazione. Il cambiamento non è mai facile, e può sembrare scoraggiante. Eppure, pensa a quanto potremmo guadagnare: una casa più efficiente, confortevole e preziosa, una bolletta energetica più leggera, un contributo concreto alla salvaguardia del nostro pianeta.

Quindi, perché non iniziare a pensare ai migliori interventi per il risparmio energetico?
Interventi come l’installazione di pannelli solari e nuove caldaie, la sostituzione degli infissi e la posa di un cappotto termico.
A questo punto, dato che siamo su un blog di serramenti, parliamone.
Perché cambiare i serramenti è sempre una mossa vincente?
Se segui questo blog, sicuramente già sai che la posa in opera qualificata di nuovi serramenti è una mossa vincente per ottenere una casa poco energivora e tanto confortevole.
Sostituendo i vecchi serramenti con modelli nuovi e ad alte prestazioni (posati correttamente per ottenere la perfetta integrazione dell’elemento finestrato della muratura), è possibile ridurre notevolmente il consumo energetico di un’abitazione, contribuendo a raggiungere gli obiettivi stabiliti dalla Direttiva EPBD. Questo significa che, se hai intenzione di ristrutturare la tua casa, dovresti considerare seriamente di cambiare quei vecchi serramenti poco isolanti (forse posati anche in malo modo) che ti fanno vivere male la casa e consumare tanto in bolletta.
Certo, cambiare i serramenti può sembrare un investimento importante. Ma considera questo: secondo l’ENEA, l’agenzia italiana per l’efficienza energetica, cambiare i serramenti può farti di risparmiare fino al 30% sulla bolletta energetica (percentuale che sale se l’intervento di sostituzione è realizzato congiuntamente ad altri interventi per il risparmio energetico). E questo è solo l’inizio.
Cambiando i serramenti, non solo renderai la tua casa più efficiente dal punto di vista energetico, ma ne aumenterai anche il valore di mercato.
Infatti, secondo vari studi, una casa con una classe energetica alta può essere venduta a un prezzo significativamente più alto rispetto a una con una classe energetica bassa. E da questo punto di vista, la Direttiva Case Green che spinge nella direzione delle case efficienti, forse è proprio una buona cosa.
Ma chi paga?
Acquistare nuovi infissi e serramenti non è un investimento da poco. Ma siamo nel Paese di Bonus!
L’Italia sta mettendo a disposizione incentivi e agevolazioni fiscali per “facilitare” la transizione verde. Quindi, in realtà, cambiare i serramenti può non essere così costoso come sembra.
Attendiamo chiarimenti dai “piani alti” sulla Direttiva Case Green UE.
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