I controlli Ecobonus 110% dell’Agenzia delle Entrate sono necessari per verificare la congruità degli interventi. Ma come si sta organizzando praticamente l’Agenzia delle Entrate?
Occhio ai controlli Ecobonus 110% dell’Agenzia delle Entrate! Perché se è vero che grazie al “Decreto Rilancio” in Italia per i prossimi anni tutti avremo una grossa opportunità, è anche vero che è necessario procedere con ordine.
Riqualificare o rendere più sicure le nostre abitazioni grazie all’Ecobonus 110% a costi vicino allo “zero”è davvero possibile. Ma ciò nonostante c’è chi non solo non vuole spendere soldi di tasca propria, ma pensa anche di trovare degli escamotage per cedere il proprio credito, anche se non gli spetterebbe.
I costi infatti, sono vicino allo “zero” grazie alla cessione del credito a banche o a terzi, oppure grazie allo sconto in fattura immediato da parte di chi ha eseguito i lavori di efficientamento o messa in sicurezza dell’immobile.
Come spesso accade di fronte a grosse opportunità come questa, c’è sempre chi vuole approfittarne.
E per evitare che ciò accada, il fisco predisporrà controlli serrati per evitare violazioni e irregolarità.
L’Attestato di Prestazione Energetica (APE)
Grazie all’Ecobonus 110%, infatti, cittadini e condomini che effettueranno lavori di efficientamento energetico dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021 si vedranno maturare un credito del 10% superiore rispetto all’importo speso.
Ma affinché ciò avvenga è fondamentale che, a seguito dei lavori di riqualificazione, ci sia il miglioramento di almeno 2 classi energetiche. Questo “salto” va dimostrato con un Attestato di Prestazione Energetica (Ape) pre e post intervento, e dev’essere rilasciato da un tecnico abilitato. Ove non fosse possibile il salto di 2 classi energetiche, basta anche solo saltarne una, a patto che sia la più alta possibile e che sia sempre dimostrate con Ape.
Ecco perché per accedere al Superbonus 2020 è fondamentale una diagnosi iniziale.
Il miglioramento delle classi energetiche deve avvenire con almeno uno degli interventi trainanti:
- isolamento termico
- sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale
- riduzione del rischio sismico.
I Controlli Ecobonus 110% predisposti dall’Agenzia delle Entrate
Ecco la cosa importante da sapere:
I controlli saranno effettuati in caso di cessione o di sconto immediato in fattura, e sia il fornitore che ha applicato lo sconto, sia i cessionari che hanno acquistato il credito d’imposta potrebbero incorrere in sanzioni.
Infatti, di fronte a un caso di concorso nella violazione, il fornitore o cessionario compiacente parteciperebbe in modo solidale.
La misura sanzionatoria va dal 100% al 200% dei crediti inesistenti utilizzati. I controlli fiscali nel caso delle detrazioni del 110% da parte del beneficiario seguiranno l’iter classico.
Solitamente. infatti l’Agenzia delle Entrate effettua controlli di natura prettamente documentale. Ma in questo caso le indagini non saranno limitate alle verifiche fiscali. Per situazioni particolarmente sospette, l’Agenzia delle Entrate farà ricorso al tribunale, in quanto ha l’obbligo di inoltrare gli atti alle Procure.
I magistrati avranno poi il compito di indagare sull’eventuale reato di indebita compensazione di crediti non spettanti o inesistenti. Una volta controllata la posizione e rilevato il mancato possesso anche di parte dei requisiti, il Fisco deve procedere al recupero dell’importo equivalente. Coloro che avranno goduto illegittimamente degli incentivi dovranno pagare la somma portata in detrazione, maggiorata di interessi e sanzioni.
La notifica degli accertamenti potrà avvenire entro il 31 dicembre dell’ottavo anno successivo a quello del relativo utilizzo in compensazione del credito d’imposta.
Insomma, non bisogna affatto prendere sottogamba i controlli Ecobonus 110% dell’Agenzia delle Entrate.
I Controlli del Mise e dell’Enea per l’Ecobonus 2020
Anche il Mise, attraverso l’Enea, farà i controlli per verificare la congruità delle informazioni contenute nei documenti e nei certificati per accedere all’ecobonus 110%.
I controlli del MISE saranno effettuati a campione, nel limite massimo dello 0,5% delle domande caricate sul sito dell’Enea stesso.
Nello specifico, il Ministero dello Sviluppo Economico, attraverso Enea verificherà quanto segue:
- la sussistenza dei requisiti soggettivi del beneficiario;
- la rispondenza di tutti gli interventi ai requisiti tecnici previsti;
- la sussistenza dei requisiti dell’edificio;
- la congruità degli interventi rispetto ai costi specifici;
- la corretta e completa compilazione e datazione dell’asseverazione;
- la presenza della polizza professionale, con adeguato massimale di copertura.
Attenzione!
Ai soggetti che rilasciano attestazioni e asseverazioni infedeli verrà applicata una sanzione amministrativa da 2.000 fino a 15.000 euro, per ciascun documento falso reso.
Anche nel caso di Enea, le verifiche non saranno solo di tipo documentale, ma potranno essere anche in situ. Infatti, tra le istanze soggette al controllo documentale, viene selezionato un 3% di pratiche da sottoporre ad un ulteriore controllo in situ, tramite sopralluogo.
Per avere supporto in tutto questo percorso non facile da compiere da soli senza sbagliare, rivolgiti a un consulente posa qualificata. che, oltre ad aiutarti a rendere più confortevole la tua casa, ti aiuterà anche dal punto di vista fiscale. Ti accompagnerà, verso la migliore soluzione per la tua casa, senza commettere errori nella scelta dei nuovi infissi e nella gestione delle pratiche Enea.
La scelta del professionista giusto ti aiuterà a evitare eventuali problemi che possono derivare dai controlli Ecobonus 110% dell’Agenzia delle Entrate.
Anche le banche si stanno muovendo per supportare i privati ad accedere all’Ecobonus 2020: ecco, ad esempio, cosa sta proponendo Unicredit.
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