Posarli, ma correttamente! Per evitare spiacevoli sorprese e una posa in opera approssimativa è necessario considerare l’infisso parte integrante dell’involucro.
E’ questo il titolo del primo articolo pubblicato sul n. 53 della vista rivista Casa&Clima. Qui di seguito potete leggere l’intero articolo.
Serramenti, porte e finestre superano spesso brillantemente le prove in laboratorio. Tutti i prodotti, o comunque la maggior parte di essi, ormai rispondono alle vigenti normative in termini di isolamento termo-acustico e tenuta all’aria, acqua e vento.
Il problema è che il serramento è parte integrante dell’involucro, non parte a sé stante e quindi tutti gli sforzi fatti dai produttori negli ultimi decenni possono risultare vani a causa di una posa in opera approssimativa, legata a vecchie abitudini e alla pigrizia degli operatori edili, progettisti, installatori e, in qualche caso, anche dei committenti.
Errori di progettazione, chi è il responsabile?
Una notizia che deve far riflettere riguarda una recente pronuncia del tribunale di Reggio Emilia che, con sentenza 988 del 27.06.2014, crea un precedente non da poco sulla responsabilità qualora vi siano degli errori di progettazione.
La presenza di un progettista non solleva l’appaltatore da eventuali responsabilità nei confronti del committente, nemmeno nel caso in cui l’opera presenti vizi derivanti da una progettazione carente.
L’appaltatore, infatti, ha l’obbligo di eseguire l’opera senza difetti o difformità e, semmai ve ne siano, ha l’obbligo di segnalarli tempestivamente. Gli stessi principi valgono anche per il direttore dei lavori, tenuto a rispondere nei confronti del committente qualora vi siano carenze progettuali, ma anche in caso di un’errata esecuzione da parte dell’appaltatore.
È suo compito infatti, quello di controllare non solo che la realizzazione di un’opera sia in linea con quanto progettato, ma anche che la stessa sia stata correttamente eseguita. Il direttore dei lavori risponde quindi in solido con il progettista e l’appaltatore.
Domande a cui non sembra esserci risposta…
Perché quindi serramenti, porte e finestre superano brillantemente le prove in laboratorio, ma quando sono posti in opera iniziano a presentare problemi?
Perché spesso e volentieri, ad esempio, non si esegue nessuna verifica sull’assenza di condensa superficiale nel vano muratura? Quasi mai le verifiche dell’assenza di condensa superficiale, imposte al progettista dalle indicazioni di legge, sono rispettate.
La UNI EN ISO 13788:2003 prevede, oltre al controllo delle prestazioni termo-igrometriche, condensa superficiale e interstiziale, anche la verifica del rischio muffa. Perché ponti termici e acustici quasi mai vengono risolti? E infine, perché la tenuta all’aria di un giunto di posa non è quasi mai garantita?
Sempre più spesso si leggono capitolati in cui si richiedono serramenti con “triplice guarnizione” e valori d’isolamento termo acustico eccellenti, ma non si fa nessun accenno alla posa in opera degli stessi. Come già anticipato il vero problema è che troppo spesso si considera il serramento come elemento a sé stante, invece che — come dovrebbe essere — parte di un “sistema finestra” composto dai seguenti elementi:
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Controtelaio
È l’elemento di connessione tra serramento e muratura. Elemento tipico del sistema finestra italiano, spesso trascurato, può costituire un ponte termico rilevante qualora sia metallico e non sia collegato “correttamente” alla muratura. È inoltre importante che sia continuo su tutti e quattro i lati, e non solo due gambe e una testata. Anche il cassonetto, allo stesso modo, può creare non pochi disagi, sia dal punto di vista termico, ma anche e soprattutto dal punto di vista acustico.La scarsa tenuta all’aria è per molti prodotti presenti sul mercato un grande problema. Al fine di garantire la corretta connessione tra serramento e muratura e ridurre al minimo ponti termici, si trovano in commercio sempre più aziende produttrici di sistemi unici, controtelaio e cassonetto, i cosiddetti monoblocchi. Anche in questo caso, però, se non posati correttamente in opera, rendono vano ogni sforzo.
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Serramento
Il serramento è forse, tra gli elementi del sistema finestra, quello che ha subito una maggiore evoluzione nell’ultimo decennio. Tenuta e isolamento hanno ormai raggiunto prestazioni elevate; basti pensare all’evoluzione del vetro, che fino a qualche anno fa era semplicemente doppio (Ug 2,8 W/m2K), mentre oggi il triplo vetro con doppia camera, trattamento basso emissivo, gas argon e distanziatore termoisolante rappresenta quasi uno standard (Ug 0,6 W/m2K) e forse, in alcuni casi, un di più. Troppo spesso infatti il triplo vetro diventa uno strumento di marketing per molti produttori che lo omaggiano, in contesti dove, tutto sommato non ce ne sarebbe bisogno.
Posa in opera
È l’aspetto che forse più di tutti merita attenzione. Fino a qualche anno fa, e forse ancora oggi in molti casi, si era soliti posare un serramento usando pochi prodotti: silicone, viti e al più schiuma poliuretanica per fissare il serramento al controtelaio se presente, o direttamente alla muratura.
La progettazione nel mondo del serramento è ancora cosa rara, purtroppo. Non solo dovrebbe agevolare nella scelta del prodotto, dal controtelaio all’eventuale serramento, ma anche e soprattutto semplificare la posa in opera degli stessi. Ecco perché la progettazione dovrebbe avvenire per due nodi, quello primario, tra muratura e controtelaio, generalmente “terra di nessuno”, e quello secondario, tra controtelaio e serramento.
Nella maggior parte dei casi, però, non si fa riferimento alcuno a quello primario. Sono ancora poche infatti le aziende, produttrici e rivenditrici di serramenti che, oltre al serramento, posano anche il controtelaio, mentre la progettazione del sistema finestra, una volta identificato il prodotto da installare, inizia proprio con la corretta connessione del serramento alla muratura. In linea di massima, è sempre valido il principio secondo cui il miglior posizionamento del serramento è in linea con l’isolante.
È inoltre buona norma “proteggere” il serramento con del materiale isolante lungo tutti i lati. Resta ovviamente escluso, per ovvi motivi, il lato inferiore, il quale non può essere sormontato dal coibente per consentire il corretto deflusso attraverso gli scarichi d’acqua.
Conclusioni
Alla base del sistema finestra deve esserci la progettazione, per una posa in opera infissi ad alte prestazioni. Scelto il prodotto, bisognerebbe studiare il giusto collegamento del serramento con la muratura e verificarlo. Superate le verifiche, si va in cantiere, ma prima, meglio preparare un capitolato di posa in opera, onde evitare spiacevoli sorprese.
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12 risposte
Questa si che e una buona notizia sempre avanti cosi, i professionisti deel settore si devono sempre riconoscere dagli altri avventuristi.
Buongiorno! Beh, almeno si spera 😀
Si per una cultura della posa in opera specializzata.
Carissimo Guido, Complimenti e in bocca al lupo.
Stefano
Grazie mille Stefano! E’ la nostra sfida!
Complimenti Guido,
purtroppo di persona non abbiamo ancora avuto modo di conoscerci, ma seguo sempre con interesse il tuo blog e mi complimento sinceramente con te per la tua dedizione e preparazione sull’argomento.
Sei un vero raro punto di riferimento nello specifico.
Complimenti , in bocca al lupo per tutte le tue future attività e grazie ancora per la condivisione del tuo sapere con noi.
A presto.
Buongiorno Enrico! Non mancherà occasione! Ricevere i complimenti da un professionista fa sempre un certo effetto ed è uno stimolo in più ad andare avanti e fare bene. A presto!
PS Se ci sarai al Made, potrebbe essere l’occasione buona!
complimenti per il blog e gli articoli
Grazie, buon lavoro!
La posa in opera corretta può solo esserci quando tutto quello che ci sta attorno è stato precedentemente fatto correttamente.
Questo sinceramente sta divenendo sempre più una rarità. Scaricare le responsabilità sul posatore e semplicemente un non volersi assumere responsabilità che appartengono ai responsabili del lavori. Figure sempre più invisibili. Auguri a tutti
Buonasera, nessuno accusa nessuno e ognuno è responsabile del proprio lavoro 🙂