La corretta posa in opera del serramento è sempre più spesso motivo di contenzioso tra committente e installatore.
E’ questo il titolo del primo articolo pubblicato sul numero di Febbraio 2015 della rivista “Show-Room Porte e Finestre“. Qui di seguito è riportato l’intero articolo.
Un tempo era sufficiente essere dei bravi venditori, in grado di lodare il proprio prodotto, e con molta facilità si portava la commessa a casa. Bastava, inoltre, andare a casa del cliente, installare il prodotto prescelto per incassare immediatamente.
Oggi non è più così semplice. Essere bravi venditori non basta. Oggi, e sempre più domani, il venditore deve essere anche un buon tecnico. Pensate ai vostri ultimi dieci appuntamenti; quanti di questi li avete fatti solo con il committente e quanti invece con committente e progettista?
In questi incontri quante volte il committente si è mostrato preparato sul tema del serramento? Se provo a pensare ai miei ultimi dieci appuntamenti, più della metà di questi, li ho avuti solo con progettisti! Dei pochi che restano, la maggior parte, sono stati con committente e progettista al suo fianco. Il progettista ha quindi un ruolo sempre più importante nella gestione della commessa.
Attualmente un serramentista non può e non deve parlare ancora di K termico, perché questa terminologia non risulta essere appropriata. Il serramentista non può non conoscere il significato del termine “Ponte Termico” piuttosto che del valore di resistenza al passaggio di vapore. Oggi non serve avere il miglior serramento al mondo se poi questo non è posato correttamente. Tutti i serramentisti vendono buone, forse ottime finestre; il problema è che restano tali in magazzino, perché una volte posate in opera, diventano mediocri. Difatti, e non smetterò mai di dirlo, a nulla serve un ottimo serramento se posato male!
Nell’epoca attuale il problema più grande per gli operatori del settore è la certezza del pagamento. Il cliente, dal canto suo, cerca ogni appiglio pur di non pagare; il più delle volte trova vizi e difformità non tanto nel prodotto, ma nel modo in cui questo è stato installato. Una volta per valutare se un serramento era stato posato correttamente era necessaria la perizia di un tecnico esperto.
Adesso con l’avvento della tecnologia e di internet è sufficiente confrontarsi su qualche forum tematico o leggere qualche blog, per farsi un’idea su come un serramento sia stato posato. Potrei infatti fornire una miriade di discussioni, su forum dedicati, da cui traspare una superficialità da parte del serramentista sull’aspetto più importante del processo di vendita del serramento: la sua posa in opera!
Al di là di quelli che potrebbero essere i problemi d’incasso derivanti da eventuali contenziosi, bisogna anche sottolineare di come, spesso e volentieri, questi finiscano in tribunale. Nello scorso luglio infatti, una sentenza del tribunale di Reggio Emilia, la n. 988 del 27/06/2014, ha condannato progettista, installatore e direttore dei lavori, perché la loro opera presentava gravi vizi e difetti, imputabili a una progettazione carente nonché a scelte errate da parte dell’installatore e anche del direttore dei lavori.
La posa in opera qualificata del serramento è quindi un aspetto a cui prestare la massima attenzione, al fine di evitare di incorrere in contenziosi con il committente che potrebbero poi condurre alle aule dei tribunali. Un tempo il serramento era la parte più debole dell’involucro, motivo per cui si realizzavano aperture esigue se paragonate alla parte opaca dell’involucro. Oggi invece, grazie a serramenti sempre più prestanti, le superfici trasparenti sono sempre maggiori.
I moderni serramenti garantiscono delle ottime prestazioni in termini d’isolamento e tenuta. Ed è proprio l’eccessiva tenuta dei nuovi serramenti a far emergere problemi di scarsa coibentazione, e di dettagli poco curati da parte del progettista ma anche del serramentista. La tenuta “ermetica” dei moderni serra- menti, unita a una non corretta ventilazione naturale da parte di chi vive la casa, mette in risalto i dettagli trascurati in fase di progettazione e/o esecuzione.
Sarà difatti sufficiente un’ispezione termografica, prova per niente invasiva con costi alla portata di tutti, per mettere in risalto quelli che sono stati gli errori commessi. Problemi di condensa superficiale e/o di muffe non solo mettono in risalto gli errori, ma rendono l’ambiente poco igienico e salubre per chi vive la casa, arrivando a causare, nel lungo periodo, problemi di salute per gli abitanti.
Se il serramento nell’ultimo ventennio è migliorato, non è di certo causa di questi problemi, imputabili il più delle volte a come questo sia stato posato in opera. I metodi di posa infatti, sono gli stessi di qualche decennio fa! Nessuno vorrà quindi un ottimo serramento posato male nella propria abitazione; la spesa per i serramenti è una spesa importante! Una non corretta posa in opera de- gli stessi, rende vano ogni sforzo fatto per acquistarlo!
Il serramentista non può più affidarsi al “tanto si è sempre fatto così” perché il mercato non lo rende più sostenibile. Oggi il cliente vuole risposte alle sue esigenze. Se non siamo in grado di dargliele, abbiamo perso una commessa. Un tempo non era un problema perdere una commessa, tanto era grande la mole di lavoro che ogni officina aveva; oggi, invece, non è più così. La posa in opera è un dettaglio in grado di fare la differenza rispetto ad altri. Il servizio, dalla preventivazione alla posa in opera, dev’essere ciò che ci distinguerà da altri.
Il serramentista oggi non deve vender più serramenti, ma soluzioni; soluzioni in grado di risolvere i problemi del committente. Se si vuole sopravvivere bisogna differenziarsi, anche perché ci sarà sempre qualcuno che proporrà un prezzo più basso del vostro. Piuttosto, preoccupiamoci che nessuno mai proponga qualcosa di meglio!
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