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Il ponte termico del davanzale passante

Dopo averlo promesso più volte, finalmente cercherò di quantificare la dispersione energetica del davanzale passante in marmo.

Non vi nego che, per me, sarebbe molto bello parlarne come se questo problema appartenesse agli anni passati, ma purtroppo so benissimo che non è così!

Il davanzale passante in marmo è molto ricorrente nelle costruzioni attuali, soprattutto nel Centro/Sud Italia dove c’è ancora chi sostiene che sia irrilevante; chi, invece, afferma che tutto sommato un piccolo ponte termico non pregiudica una costruzione, così come c’è chi, convinto della propria teoria, sostiene a più non posso che con il davanzale suddiviso c’è rischio d’infiltrazioni d’acqua e quindi, meglio evitarle! Come dargli torto, no?

Se il vostro serramentista vi dicesse che se dividete il davanzale correrete il rischio di trovarvi l’acqua dentro casa, voi non sareste terrorizzati?

Sicuramente sì!

Eppure c’è chi “rischia” da anni e acqua dentro casa non ne ha mai avuta.

Il problema, come sempre, è nella testa degli operatori del settore.

Viviamo nel paese dove il si è sempre fatto così! è ormai pratica comune.

Evidentemente, si è sempre sbagliato facendo come si è sempre fatto“. Prima si sbagliava inconsapevolmente, quasi in buona fede, oggi invece si sbaglia con consapevolezza.

Ma passiamo ai fatti.

 

Come quantificare la dispersione del davanzale passante?

Il davanzale passante è un ponte termico e quindi, come tale, va calcolato (clicca qui per approfondire).

Purtroppo, non è possibile quantificarlo carta e penna.

Esiste un atlante dei ponti termici, contenuto nella UNI 14683, su cui però non v’è traccia del davanzale. L’unico modo per quantificare la dispersione del davanzale passante è quello del calcolo mediante un software agli elementi finiti.

In rete ne esistono diversi, alcuni free, altri a pagamento con licenza. Tra quelli gratuiti sicuramente il Therm è il più diffuso. Senza entrare nel merito del calcolo, eseguito secondo la UNI 10211, vediamo come quantificare il ponte termico lineare psi, indicato con la lettera Ψ, del davanzale passante.

La simulazione avviene considerando una parete omogenea non isolata, come previsto nella norma, la cui trasmittanza termica U sia U= 0,375 W/m²K e lo spessore di 30 cm, con un davanzale in materiale lapideo con lambda = 3,0 W/m²K.

davanzale passante

 

Al fine di evidenziare l’incidenza del ponte termico, il serramento è considerato adiabatico, ovvero che non scambia calore con il davanzale. Nella realtà ciò non avviene, e ovviamente il serramento influenza le temperature superficiali nel punto di contattato tra davanzale e serramento. Questo punto è  spesso indicato con il valore Theta 2, indicato con il simbolo ϑ , e rappresenta il punto più “debole” del serramento posato. Il Theta 1 invece, è la temperatura rilevata sul bordo vetro, che rappresenta il punto più debole del serramento.

davanzale passante

 

Dalla simulazione, effettuata con Mold Simulator Viewer, nel caso di davanzale passante in marmo, il ponte termico ha una trasmittanza termica lineare psi Ψ pari a 0,353 W/mK.

 

davanzale passante

 

Avendo considerato il serramento come elemento adiabatico tralascio eventuali considerazioni sulla temperatura Theta 2, poiché questa è influenzata, seppur in modo non significativo, dal tipo di serramento installato. Geometrie, ma soprattutto materiali differenti, modificheranno il valore di Theta 2, seppur l’andamento delle isoterme sarà pressappoco uguale a quello ottenuto nella simulazione descritta.

 

davanzale passante

 

Cosa significa che il ponte termico psi del davanzale passante in marmo vale 0,353 W/mK?

Brevemente vuol dire che quell’elemento disperde 0,353 W per metro, per ogni differenza di temperatura di un grado Kelvin, che equivale al grado Celsius.  Per quantificarlo in termini di kWh/a e perché no in termini economici, basta una semplice moltiplicazione. Prima però bisogna sommare i metri lineari di davanzale passante, che per comodità supponiamo siano 10 m.

Bene, 10 metri lineari di davanzale passante in marmo disperdono:

– 254 kWh/a a Trento (ZONA CLIMATICA F);
– 154 kWh/a a Firenze (ZONA CLIMATICA D);
– 209 kWh/a a Potenza (ZONA CLIMATICA E).

Se volessimo quantificare economicamente, supponendo un costo del kWh pari a 0,20 € avremmo un costo di:

– 50 € all’anno a Trento;
– 30 € all’anno a Firenze;
– 42 € all’anno a Potenza.

Ma che saranno mai 50 € all’anno in più sul costo della bolletta… vero?

Se è l’unico ponte termico dell’abitazione ha ragione chi sostiene che è ininfluente, ma dubito sia così, scommettiamo?

C’è però un altro problema, che ritengo sia ancora più grave e fastidioso, spesso ignorato. La mancanza di comfort abitativo, perché una distribuzione non omogenea delle temperature crea discomfort. La presenza di temperature basse, al di sotto del punto di rugiada, inevitabilmente genera fenomeni di muffa e condensa superficiale.

 

Ancora convinto che il davanzale passante sia un errore progettuale di poco conto?

Quest’articolo è stato scritto con il supporto di “Serramenti e sistemi oscuranti” di Giovanni Tisi.

In questo blog trovi altri articoli su come risolvere correttamente il ponte termico del davanzale passante in marmo, che ti invito a leggere cliccando qui.

Qui una soluzione per risolvere il problema della dispersione del davanzale alla radice

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Info sull'autore

Guido Alberti

Guido Alberti

Consulente e Artigiano Certificato PassivHaus, Tecnico Esperto Finestra CasaClima, figura accreditata dall’Agenzia CasaClima per fornire consulenza a progettisti e committenti. Operatore Termografico di II Livello UNI EN ISO 9712.
Guido Alberti

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Consulente e Artigiano Certificato PassivHaus, Tecnico Esperto Finestra CasaClima, figura accreditata dall’Agenzia CasaClima per fornire consulenza a progettisti e committenti. Operatore Termografico di II Livello UNI EN ISO 9712.

Commenti

13 risposte

  1. Buongiorno,
    volevo sapere se la scelta di mettere il termosifone sotto alla finestra è una buona scelta e nel caso lei consiglierebbe quindi di lasciare tra termosifone e finestra nessun marmo e quindi nessun divisoria?

    1. Salve,
      Se si isola la muratura, non vedo nessun problema.
      Il problema è che nella realtà non si fa mai!

      Tra l’altro la nicchia rende difficoltoso il taglio tra davanzale esterno ed interno.

  2. Se la finestra si monta all’interno e all’esterno si montano le persiane, il ponte termico del davanzale è meno importante?
    Se no come fare in questo caso ?
    Grazie e compimenti per il sito

    1. È importante allo stesso modo.

      È sempre il calore a uscire e non, come erroneamente si crede, il freddo a entrare!!!

    1. Da un punto di vista termico, è corretto. Da un punto di vista meccanico, come fissa poi il traverso inferiore?

      1. Vorrei posare il pannellino di xps dello spessore di 3 cm sotto il controdavanzale interno in marmo, a filo del controtelaio e a seguire uno spessore di xps sempre di 3 cm che fa da taglio termico e poi ancora il resto del davanzale. Penso che non ci siano problemi di compressione dello xps in considerazione che il controtelaio è fissato a muro e il peso dell’intero infisso scarica in minima parte sul quarto lato. Cosa ne di dice? Grazie per la risposta

        1. In linea di massima non vedo problemi se non per il fissaggio meccanico. Infine meglio 5 cm tra i due davanzali.

  3. Salve.
    Struttura muratura dall’esterno: mattone (30cm), eps grafitato (7 cm) paretina (8 cm).
    Tagliando 3 cm di davanzale (passante, spessore 5 cm) in corrispondenza del cappotto interno e dell’alloggiamento delle zanzariere e iniettando schiuma poliuretanica risolvo il problema del ponte termico? Grazie e complimenti per il sito che mi ha fatto capire molte cose…

    1. Credo che se usa schiuma le servirà una cisterna, non una bomboletta…Da quanto ho capito trattasi di nuova costruzione, perché non fare un controtelaio con quarto lato? Per dirle come risolvere il ponte termico servirebbe un’analisi più accurata.

  4. Buongiorno, studiando il suo interessantissimo blog, stavo prnsando come fare per la mia futura abitazione….casa anni 90, mi ritrovo davanzali passanti (Ahimè) in diorite fiammata (spessore 3 cm), sotto ci sono i radiatori in nicchia, parete vs.l’esterno doppio mattone con isolante da 3 cm (a occhio presumo sia eps con pelle) U=0.7 w/m2k malcontato.(la casa è stata vissuta e poco riscsldata negli ultimi anni…..non ci dono tracce di muffa…..(((non riesco a spiegarmi come sia possibile (serramenti in legno doppio vetro, persiane (no csssonetti))))
    Non potendo smontare serramento per taglio davanzale…Pensavo a due soluzioni:
    1) tagliare il davanzale internamente lungo il lato trasversale (resterebbe ancorato sui due laterali)…otterrei quindi 2 davanzali interni…
    Uno piu grande diciamo con ponti termici forse trascurabili…. (ancorato solo ai due lati della muratura interna (spallette).(serramento è a filo esterno)

    …ed uno piccolo con ponte termico tale e quale a prima. Isolerei quindi questo davanzale sui 3 lati (sopra, davanti, sotto)…ma che isolante?….ci vorrebbe forsr una schiuma/nastro? che sia impermeabile al vapore….quindi dopo silicone raccorderei con profilo magari a triangolo in legno sino a raggiungere il telaio trasversale inferiore dell’infisso.

    2) non fare il taglio di cui sopra, ma isolare sotto il davanzale con xps (ammesso che si attacchi sulla pietra diorite (?) ), isolare angolo nicchia davanzale (parte sotto) con xps (più spesso) creando un raccordo al fine di favorire la circolazione dell’aria calda del radiatore. In questo modo non ho ridotto il ponte termico, ma almeno gli riduco il DT al ponte….es: a 0°C esterni il DT potrebbe passare da 40K a 20K…dimezzando l’energia persa..

    Cosa ne pensa?
    Grazie per l’attenzione
    Cordialmente
    Gabry

    1. Se questi sono i risultati, ottimo studio!!! Che non ci sia muffa molto dipende dalle condizioni al contorno (Tint e Ur) nonché dalla presenza o meno di ricambi d’aria gratuiti (spifferi). Che sia meglio la soluzione 1 piuttosto che la 2 purtroppo, sulla base degli elementi in mio possesso (suo commento) è difficile dirlo. Servirebbero altre informazione e, se possibile, anche qualche fotografia. Io tra le due preferisco sempre la prima soluzione, ove ciò sia possibile.

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