Nell’ultimo periodo mi capita sempre più spesso che venga contattato per delle consulenze sulla posa di un serramento.
Il copione è sempre lo stesso:
– Il committente demanda da solo, o in accordo con il progettista, la fornitura e posa in opera dei serramenti a un’azienda che rivende tramite show-room.
Fin qui tutto nella norma.
– La rivendita affida l’installazione dei serramenti a posatori esterni, i quali installano i serramenti e lasciano il cantiere.
Fin qui, ancora tutto nella norma.
– Il committente nota i primi problemi d’infiltrazione su una finestra.
Iniziano i grattacapi.
– Il rivenditore chiama il posatore esterno, che prova a rimediare.
Pare sia tutto tornato alla normalità, era solo una dimenticanza.
Purtroppo però la storia non è così a lieto fine, perché:
– Il committente nota problemi d’infiltrazione su tutti i serramenti, indistintamente.
Sarà stata la pioggia eccessiva, gli diranno.
– Il committente chiama il rivenditore, il quale chiama il posatore, provano a sistemare.
Non c’è verso, i problemi sono dell’impresa.
– Il progettista, ovviamente tirato in causa, non sa come risolvere il problema;
Non ha mai seguito un corso di posa del serramento, né di progettazione del sistema finestra.
Passano mesi e intanto in casa continuano i problemi. Il rivenditore latita, il posatore dice che è colpa dei davanzali. Intanto il committente paga i danni e perde tempo utile.
Piccola premessa, la casa ancora non è abitata!
Il committente arriva a posaqualificata.it.
Mi contatta per una consulenza, fissiamo un appuntamento e arrivo in cantiere.
Quasi tutti i serramenti presentavano formazione di muffa più o meno distesa su tutto il perimetro della spalletta.
Come spesso accade in questi casi, appena ultimati i lavori di imbiancamento, una volta posati i serramenti, non si lascia possibilità all’umidità di fuoriuscire. L’abitazione, essendo cantiere, non è riscaldata e il problema muffa è “reale”.
Quasi tutti i serramenti avevano problemi d’infiltrazioni nella parte bassa in modo anche abbastanza esteso.
Purtroppo questo problema denota una non corretta gestione del livello esterno del serramento, quello che, per intenderci, dovrebbe garantire protezione dalle intemperie.
Rimuovendo il coprifilo, si vede come:
– Non c’è livello interno di tenuta;
La schiuma non garantisce tenuta e a contatto con l’umidità e perde nel tempo le proprie caratteristiche!
– La schiuma nel livello intermedio è stata tagliata prima dell’applicazione del coprifilo;
Tale pratica, seppur molto comune, è sconsigliata!
– S’intravede un nastro termo-espandente usato per garantire tenuta tra traversa inferiore e davanzale;
Un nastro BG1, senza sigillante, non garantisce tenuta a eventuali ristagni. Usato in quel modo quindi, non garantisce tenuta!
Quelle che erano mie supposizioni, sono state presto confermate guardando i serramenti dall’esterno.
Manca un livello di tenuta esterno tra serramento e muratura.
Rimuovendo infatti la zanzariera, si nota come non sia stato usato nessun prodotto per garantire tenuta agli agenti atmosferici. Il nodo non è stato né progettato né, ovviamente, realizzato correttamente.

Manca un livello di tenuta esterno tra serramento e muratura.
Rimuovendo l’inferriata, si nota come la schiuma poliuretanica non garantisce tenuta agli agenti atmosferici!

Manca un livello di tenuta esterno tra serramento e muratura.
Ancora una volta si evidenzia come sia stata usata della Schiuma PU per garantire tenuta agli agenti atmosferici. Il silicone è stato applicato successivamente, con scarsi risultati.
Le maggiori responsabilità sono ovviamente imputabili a chi ha eseguito la posa in opera dei serramenti. Colui che però risponde nei confronti del committente è sempre il rivenditore, poiché il contratto contemplava non solo la fornitura ma anche la posa.
Il progettista è comunque responsabile per non aver realizzato lui un progetto di posa del serramento.
Ancora una volta sottolineo l’importanza della progettazione della posa in opera!
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