Ogni conversazione tra persone civili che non si conoscono dovrebbe cominciare con: “Buongiorno, sarebbe possibile avere una sua consulenza e se sì, quanto costa?” Se poi il consiglio voglio dartelo gratis lo decido io, non tu. Sono semplici buone maniere che avrebbero dovuto insegnarvi… (Cit.)
Dovrebbe funzionare più o meno in questo modo, ma sappiamo bene che non è proprio così.
Ultimamente ricevo sempre più richieste d’aiuto; purtroppo le richieste sono tante e non riesco a rispondere a domande, spesso e volentieri più di una, mirate. C’è chi mi scrive perché ha affidato la posa dei serramenti a miei colleghi e non è rimasto per nulla soddisfatto, così come, allo stesso modo, chi mi chiede aiuto per affrontare la progettazione del sistema finestra in un cantiere “particolare”.
La cosa divertente è che all’inizio tutti sminuiscono. C’è chi scrive che non è soddisfatto del servizio di posa che gli è stato offerto, ma non perché gli infissi posati presentino problemi evidenti, ma solo per un suo ‘sentore’… Ovviamente solo dopo aver accettato l’incarico di consulenza scopro che si tratta di una villa, con oltre venti serramenti per una spesa di oltre 30.000 € che imbarcano acqua da ogni parte.
C’è anche chi, timidamente, dice che vorrebbe posare in un certo modo, così per cambiare il vecchio modus operandi, ma poi scopro che fornirà i serramenti in una casa da certificare con protocolli volontari, e per lavori che superano i 50.000 €.
Più o meno, gli approcci sono sempre questi o simili.
C’è un problema di fondo a mio avviso. Abbiamo la presunzione di poter furbescamente “fregare” il prossimo; per fortuna però, chi sta dall’altra parte non è proprio uno sprovveduto e spesso i piani saltano.
A volte non capisco cosa spinga le persone, soprattutto committenti privati, a non rivolgersi a un consulente esterno; i serramenti non sono una spesa da poco, eppure c’è chi, credendo d’aver fatto l’affare, si rivolge a imprese poco qualificate, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Condensa superficiale, muffa, spifferi, rumore e infiltrazioni d’acqua. Però a suo tempo abbiamo fatto un affare. Infondo ci siamo quasi abituati all’idea di dover raccogliere acqua ogni qual volta piove o sentire rumore al passaggio di ogni automobile, e poi cosa vuoi che sia un po’ di condensa superficiale o un po’ di muffa lungo la spalletta del serramento.

Spendere 200, 300, 400 o anche 500 €, su una spesa di 20.000, 30.000, 40.000 o 50.000 €, è davvero un problema? Anche fossero 7.000 €, pur di stare tranquillo, io li spenderei lo stesso.
Invece no, meglio spenderne 1.000, 2.000 o 3.000 € dopo, quando il danno ormai è fatto e solo quando la consulenza finestre ha un costo importante, perché fatta a distanza, con idonea strumentazione e con tutte le accortezze del caso. Se non mi credi, leggi quest’articolo.
L’ho detto prima, pensiamo di aver fatto l’affare, ma invece dopo qualche tempo cerchiamo soluzioni al nostro problema, spesso cimentandoci nel fai da te, perché la lezione ancora non è servita abbastanza.
Se pensi che sia costoso assumere un professionista, aspetta di vedere quanto ti costa assumere un dilettante. (Cit.)
La mia casella di posta ultimamente è piena zeppa di foto che documentano problemi di posa in opera.

Perché rivolgersi a una persona che reputi qualificata solo quando hai un problema?
Non sarebbe meglio farlo prima?
Quasi mai nessuno riconosce il proprio errore, e pretende riposte rapide, sintetiche e ovviamente, gratuite.
Purtroppo però anche gli operatori di settore non sono da meno.
Prima si sbaglia, poi si chiede “aiuto”.
Purtroppo, quando si chiede aiuto è ormai troppo tardi, e spesso lo si fa perché il committente ha già minacciato di percorrere le vie legali. Il buon nome dell’azienda è ormai compromesso, e se dall’altra parte c’è un CTP (Consulente Tecnico di Parte) con gli attributi, sono problemi.
Quando mi trovo in situazioni simili, che non sono piacevoli, cerco sempre di mediare tra le parti, ma di fronte ad evidenti negligenze e mancanze non posso fare null’altro se non constatare il problema e trovare una soluzione che sia quanto più “innocua” possibile, anche perché il più delle volte il fabbricato è ormai vissuto dal committente.
In questi casi non c’è prezzo che tenga. Il prezzo della consulenza è proporzionato al danno arrecato, purtroppo.
Perché arrivare a questo punto?
Perché non formarsi prima?
Perché non chiedere supporto in fase di progettazione?
Perché non valutare già prima quali potrebbero essere i problemi in fase di cantiere?
Riporto testualmente quanto già scritto sopra:
Spendere 200, 300, 400 o anche 500 €, su una commessa di 20.000, 30.000, 40.000 o 50.000 €, è davvero un problema?
Anche fossero 7.000 €, pur di stare tranquillo, li spenderei lo stesso.
Ma infondo noi siamo troppo furbi per spendere questi soldi, vero?
Se poi i risultati sono questi, ben vengano i “furbi”.
E dunque, quanto costa una consulenza per la posa del serramento?
Non esiste un prezzo, perché non esiste uno standard.
Ma quindi, posso contattarti per una consulenza?
Sì, certo, qui trovi come fare.
Ti contatto, ma che cifra devo aspettarmi?
Sicuramente molto meno di quanto spenderai in futuro, fidati.
Come posso avere una consulenza gratuita?
Scegliendo me come fornitore avrai gratuitamente il mio supporto, dalla progettazione alla realizzazione.
E se sono un serramentista o se siamo troppo distanti?
Forse, ma dico forse, in futuro offrirò questa possibilità. Se t’interessa, iscriviti pure alla newsletter!
Purtroppo però, e chi mi conosce di persona può confermarlo, non posso più rispondere a domande precise in modo gratuito. Questo significherebbe togliere del tempo a chi sta pagando per un servizio o per una fornitura.
Credo che sul blog ci sia già abbastanza per avere un’idea di massima sulla corretta posa in opera del serramento, e ti annuncio che nei prossimi mesi ci sarà anche una breve guida!
Continua a seguirmi!
Gli articoli continueranno ad essere pubblicati come sempre, tranquillo.
A presto!
Se hai qualche dubbio prima di procedere con l’acquisto, contattaci.
Rispondiamo sempre in 24 ore.

4 risposte
Buongiorno : Se un posatore sbaglia ad inviare un disegno esecutivo in cantiere e il direttore di lavori o progettista nella complessità di un cantiere ( tra impianti elettrici, idrico sanitario, strutture, ecc) non si rende conto dell’errore, chi deve assumersi la responsabilità?
Visto che il direttore di lavori e/o progettista deve eseguire proprio (senza mettere in dubbio) quanto le arriva dai tecnici o posatori rispettando misure e interfacciandosi con l’impresa nella corretta esecuzione, mi chiedo quali sono i limiti di responsabilità.
Grazie e cordiali saluti
Buongiorno. Non è proprio così. Provo a spiegarmi meglio. Il progettista, come definito in UNI 10818 è responsabile per la progettazione, se non diversamente specificato in fase contrattuale. Allo stesso modo, sempre secondo la UNI 10818, il DL deve verificare la rispondenza tra quanto progettato e quanto realizzato. Se non ci sono accordi contrattuali diversi, Progettista e DL sono sempre responsabili.
Abito a Taranto e da quanto ho capito lei è a Potenza. Abito al secondo ed ultimo piano dove ho un terrazzino che ho coperto con una tettoia in legno coibentata con pacchetto termico ventilata. Volendo chiudere con infissi mi sono recata da diversi rivenditori che mi hanno proposto diverse soluzioni ma quello che mi spaventa è la posa. Ho già avuto problemi con gli infissi da cantiere e non vorrei averne altri. Sto valutando preventivi Finstral, nurith, shuko ma oltre alla qualità dei prodotti mi interessa la qualità della posa e sapere se le soluzioni di chiusura che mi hanno fornito sono quelle giuste. Avendo un’altezza di 2,53 mi hanno sconsigliato il cassonetto classico per tapparelle perchè perderei troppa luce ma con i cassonetti da 20cm non è possibile avere tapparelle orientabili che farebbero al caso mio perchè di là batte sempre il sole e nello stesso tempo ho bisogno che ci sia buio di notte. Lei cosa consiglia? e soprattutto siamo troppo lontani per rivolgermi a lei?
Buongiorno, assolutamente no. Molto però dipende dall’importo dei lavori.
Un saluto.