Detrazioni per ristrutturazione edilizia: il committente può sfruttare 4 opzioni per recuperare le spese sostenute per portare a termine gli interventi descritti dal Decreto Rilancio. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Una ristrutturazione edilizia a costo (quasi) zero: ecco quello che potresti ottenere con l’Ecobonus 2020.
Ma attenzione! Ogni aspetto fiscale dovrà essere curato nei minimi dettagli per non ritrovarsi in spiacevoli situazioni. E sai bene che dar di conto all’Agenzia delle Entrate non è cosa piacevole.
Il tema Ecobonus ristrutturazione edilizia è molto caldo e seguendo le squillanti voci di corridoio, come “ristrutturazioni gratis per tutti” e “nuove finestre senza cacciare un euro”, potresti trovarti con le spalle al muro.
E non è questo ciò che vuoi. Vero?
Ecco spiegato il motivo che mi ha spinto a scrivere questo articolo sulle modalità di recupero del bonus fiscale ristrutturazione edilizia.
Ho raccolto tutte le informazioni che circolano in queste ultime ore – a dire la verità, in queste ultime settimane – e le ho racchiuse in queste poche righe.
Così, se è tua intenzione portare a termine una ristrutturazione di successo e vuoi acquistare le tue nuove finestre sfruttando il Maxi Bonus previsto dal Decreto Rilancio che presto sarà convertito in legge, saprai già cosa fare per recuperare le spese relative agli interventi descritti nell’articolo 119 del decreto di maggio.
Ma devi sapere anche qual è la domanda che mi ha spinto a mettere nero su bianco queste informazioni.
E la domanda è questa: le spese di recupero edilizio possono diventare denaro contante?
Ristrutturazione edilizia 2020: i 4 modi per recuperare il bonus fiscale
Non voglio tornare sui requisiti necessari per accedere agli incentivi statali previsti per interventi destinati alla riqualificazione energetica degli edifici.
Di questo abbiamo già parlato, ma se vuoi saperne di più puoi sempre sfogliare le pagine del mio blog. Troverai le risposte a tutti i tuoi dubbi.
Ma non allontaniamoci dal tema principale: è davvero possibile portare a termine una ristrutturazione edilizia senza spendere un euro?
Sembra essere questa la grande opportunità data dal Decreto Rilancio, che contiene le prime informazioni – ne seguiranno a breve delle altre rilasciate dall’Agenzie delle Entrate – sulla detrazione al 110% e sulla possibilità di sfruttare lo sconto in fattura e la cessione del credito.
E sono proprio queste grandi novità che stanno creando non poca confusione.
È sempre lui, l’articolo 121 del Dl Rilancio, al centro dell’attenzione: “Trasformazione delle detrazioni fiscali in sconto sul corrispettivo dovuto e in credito di imposta”.
E cosa significa?
Semplicemente che hai ben 4 possibilità per recuperare il bonus fiscale della tua ristrutturazione edilizia e nel dettaglio:
- detrazione in quinti dell’Irpef per tutte le spese sostenute per portare a termine gli interventi indicati del decreto;
- compensazione orizzontale con altre imposte e contributi (ad esempio, anche Imu);
- richiesta dello sconto in fattura immediato al fornitore;
- cessione del credito nei confronti di soggetti terzi.
E qual è l’opzione più conveniente per te?
Tutto dipende dalla tua situazione, cioè il tutto è direttamente collegato alla tua specifica situazione Irpef.
Ma c’è una cosa che devi ricordare: non puoi utilizzare la quota di credito di imposta all’infinito. Potrai farlo solo durante l’anno.
Bonus fiscale: ecco le “spese a sconto”
Per la messa in sicurezza degli edifici e per la riqualificazione energetica degli stessi sono stati previsti degli interventi trainanti che, sempre con annesso superamento dei limiti previsti, consentono di accedere agli incentivi statali.
Sempre con detrazione al 110%?
NO!
Ed è proprio qui che volevo arrivare.
Più volte ho detto di prendere con le pinze l’espressione “ristrutturazione edilizia gratis” e ora ti mostro come stanno realmente le cose.
Ecco tutti gli interventi di ristrutturazione edilizia che consentono di generare credito di imposta con successiva cessione:
- manutenzione straordinaria e interventi di restauro e risanamento conservativo, nonché ristrutturazione edilizia per edifici residenziali. In questo caso la detrazione è al 50% in 10 anni;
- interventi di riqualificazione energetica introdotti dal Dl Rilancio con detrazione al 110%;
- interventi per l’adozione di misure antisismiche descritti nel decreto 63 del 2013 (detrazione dal 50% all’85%) nonché quelle indicate nel nuovo decreto di maggio;
- restauro facciata edifici esistenti (detrazione del 90% in 10 anni);
- realizzazione di impianti fotovoltaici e installazione colonnine di ricarica veicoli elettrici: in questo caso la detrazione sarà del 50% quando si tratta di singolo intervento o del 110% se unito a uno degli interventi trainanti Ecobonus;
- sostituzione dei vecchi infissi con posa in opera da parte di installatori qualificati (ti ricordo che è una delle grandi novità introdotte in questo periodo) con detrazione al 110% solo se collegata ad altri interventi trainanti. In caso contrario, si passa alla detrazione prevista dal Bonus Infissi.
Hai notato che non tutti gli interventi consentono di poter accedere direttamente alla detrazione del 110%?
Quindi, presta molta attenzione alla progettazione della tua ristrutturazione edilizia per sfruttare l’Ecobonus.
E attenzione anche a tutti gli adempimenti.
Interventi di ristrutturazione edilizia per beneficiare del Maxi Bonus: non dimenticare i 2 principali adempimenti
Apro una piccola parentesi: la manovra relativa all’Ecobonus con detrazione al 110% dovrebbe partire il 1° luglio, ma ancora è tutto da vedere.
Tuttavia, fino a questo momento sembrerebbe che l’opzione del trasferimento del beneficio fiscale potrà essere applicata a tutte le spese sostenute nel 2020 (e ovviamente per tutto il 2021 e forse anche 2022).
Che cosa significa?
Che è un’agevolazione retroattiva rispetto alla detrazione del 110% che partirà (forse) a luglio.
Detto ciò, ecco i 2 adempimenti di cui ti parlavo:
- visto di conformità fiscale rilasciato da un professionista con tutti i requisiti per la trasmissione telematica delle dichiarazioni. Il professionista dovrà attestare la regolarità di tutta la documentazione, in base ai requisiti richiesti dal decreto.
- Asseverazione di tecnici abilitati per tutte le spese sostenute per la riqualificazione energetica.
Ma accanto alla figura del commercialista, del consulente del lavoro, del termotecnico per l’A.P.E., c’è anche un’altra figura molto importante che devi prendere in considerazione per la tua ristrutturazione edilizia.
Ovviamente, sto parlando del posatore qualificato. E a tal proposito ti invito a leggere un altro articolo che ho scritto per fare chiarezza anche su quest’altro importante aspetto legato all’Ecobonus: “Posatori Serramenti Certificati: perché è importante la qualifica EQF4?”
Quindi, cosa devi fare per non correre rischi e godere solo di tanti benefici?
Rivolgerti a professionisti qualificati in grado di valutare attentamente il tuo caso.
Come progettare una ristrutturazione di successo per una casa confortevole e a basso consumo
Semplice, partendo dalla scelta degli infissi giusti per la tua casa e per soddisfare tutte le tue esigenze.
Puoi fare tutti gli interventi di isolamento termico sulle superfici opache della tua casa, ma senza una posa in opera qualificata di nuovi infissi sarà un intervento inutile.
Ricorda che l’installazione di nuovi infissi prestazionali può aiutarti in modo decisivo per il superamento delle 2 classi energetiche previste come requisito per ottenere i benefici fiscali dell’Ecobonus.
Tutto quello che devi fare è cercare il consulente posa qualificata di zona a te più vicino e iniziare a progettare un intervento che trasformerà la tua casa in un vero e proprio salvadanaio.
Una ristrutturazione edilizia può essere definita di successo, solo quando la tua casa diventerà a basso consumo e più sicura.
Ed è questo quello che vuoi, giusto?
Prenota subito la tua consulenza per iniziare con il piede giusto, cioè dalla scelta dei migliori infissi per rendere la tua casa meno affamata di energia.