Il sigillante è un prodotto chimico che, all’atto dell’applicazione, si presenta come una pasta in grado di trasformarsi in gomma grazie a un processo chimico di reticolazione.
A cosa serve il sigillante? Come già suggerisce il termine serve a impedire che aria, polvere, liquidi e gas non entrino in un giunto.
Un sigillante dev’essere:
– Elastico
– Lavorabile
– Sovra verniciabile
– Atossico.
In Italia ogni prodotto sigillante contenuto in una cartuccia o bomboletta viene classificato come silicone. L’uso del termine è improprio, perché il silicone rappresenta solo una delle tante famiglie dei sigillanti. Sul mercato esistono, infatti, riferiti alla sola posa dei serramenti:
– Sigillanti acrilici
– Sigillanti poliuretanici
– Sigillanti ibridi – Ms Polymer
Ed infine
– Sigillanti Siliconici.
Il sigillante acrilico ha un’ottima adesione ai supporti porosi, è lavorabile e resistente ai raggi UVA. Non garantisce tenuta all’acqua battente o stagnante.
Il sigillante poliuretanico ha il vantaggio di aderire a tutti i supporti, poco elastico, resistente agli agenti atmosferici ma non ai raggi UVA.
Il sigillante siliconico è forse il più usato nel mondo del serramento. Discreta elasticità, ottima resistenza anche ai raggi UVA ma non verniciabile, e soprattutto poco aderente su superfici porose.
Il sigillante ibrido – Ms Polymer è forse il prodotto più innovativo tra i sigillanti fluidi. Molto elastico, mantiene inalterate le proprie caratteristiche nel tempo, aderisce su superfici porose e bagnate ed è sovra verniciabile.
Bisogna inoltre differenziare i diversi sigillanti a seconda della composizione. Avremo quindi:
– Sigillanti mono componenti
– Sigillanti bi componenti.
I più conosciuti sono i sigillanti mono componenti che induriscono per reazione con l’ambiente esterno.
I sigillanti bi componenti invece, induriscono per reazione chimica con un prodotto specifico, detto catalizzatore, contenuto all’interno del sigillante stesso.
Il sigillante è un prodotto pastoso che si trasforma ‘indurendosi’ mediante un processo chimico di reticolazione.
In funzione del comportamento dinamico i sigillanti possono essere definiti come:
Sigillanti elastici, plastici ed elasto-plastici.
Il sigillante elastico se sollecitato, anche ripetutamente, non subisce deformazioni permanenti.
Il sigillante plastico, al contrario, se sollecitato, subisce deformazioni permanenti.
Infine, il sigillante elasto-plastico, se sollecitato, anche ripetutamente, inizialmente si comporta in maniera elastica, ma all’aumentare delle sollecitazioni assume un comportamento plastico.
Il giunto di posa, come già detto in precedenza, subisce diverse deformazioni a causa della diversa natura dei componenti, motivo per cui anche il sigillante, come per la schiuma poliuretanica, dev’essere elastico.
I sigillanti in edilizia sono classificati secondo la norma UNI EN ISO 11600. La norma identifica i diversi sigillanti, in funzione dell’applicazione finale, distinguendo tra giunto vetrato e giunto edile non vetrato.
La trattazione delle classi secondo la UNI EN ISO 11600 e il loro utilizzo nella scelta di un prodotto sigillante sarà affrontata prossimamente.
E’ importante quindi che il sigillante sia molto elastico, al fine di assorbire perfettamente i movimento del nodo.
A cosa serve il sigillante fluido o silicone nella posa del serramento?
Serve essenzialmente per sigillare, vale a dire, impedire il passaggio di acqua e aria.
Dove usare il silicone nei tre livelli di posa in opera?
Fondamentale nel livello interno ed esterno. A livello interno deve impedire che il vapore raggiunga il livello intermedio, mentre esterno perché deve garantire tenuta al vento e soprattutto all’acqua.
Nodo primario o secondario?
Sicuramente secondario, ma non sono rari usi di sigillante fluido tra quarto lato del controtelaio e soglia o davanzale.
A cosa non serve il silicone nella posa del serramento?
Il silicone non è un isolante ma un sigillante. Non è adatto per isolare giunti.
Il silicone non garantisce diffusione al vapore.
Alcuni accorgimenti.
– Prima di essere applicato è indispensabile pulire accuratamente le superfici, a meno che non sia espressamente riportato sulla scheda che questo non sia necessario. Nella maggior parte dei casi sarà necessario applicare dei primer specifici in funzione dei materiali costituenti il giunto.
– Fatta esclusione per alcuni tipi particolari di sigillanti, non è utilizzabile su superfici bagnate o umide.
– E’ importante che lavori in due direzioni e non tre, come si può intuire da quest’immagine.
– Nel caso quindi di nodo secondario, tra serramento e muratura, sarebbe buona norma applicare un fondogiunto in polietilene.
– E’ importante che sia rispettato il rapporto B = A/2.
Nel mondo dei serramenti il sigillante siliconico spesso è santificato, in quanto riesce a risolvere parecchi problemi d’infiltrazioni. Il problema è che spesso, ne viene fatto un uso improprio che inevitabilmente compromette le caratteristiche prestazionali del giunto di posa. Opportunamente scelto e applicato correttamente ritengo sia un prodotto che conferisce elasticità e durabilità al giunto di poso.
Il mio consiglio è quello di richiedere sigillature con Sigillante Ibrido – Ms Polymer. Generalmente più caro rispetto a un normale silicone, ma li vale tutti…
A seguire, come sempre, la scheda tecnica di un Sigillante Siliconico.
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