L’efficienza energetica è ormai sulla bocca di tutti, peccato però, sia in casa di pochi.
Per molto tempo ci si è preoccupati sempre e solo della parte opaca dell’involucro. L’isolamento a cappotto è diventato quasi prassi consolidata, così come l’isolamento del tetto; un po’ meno diffuso l’isolamento verso terra o del solaio verso piani non riscaldati, anche nelle nuove costruzioni.
Francamente non ne conosco i motivi, ma la famosa regola del pennarello, mostrata sin dai primi corsi CasaClima è calzante… linea dell’isolante sempre continua, e ogni discontinuità va a rappresentare un ponte termico da risolvere.
La parte trasparente invece è stata lasciata al caso, operando come sempre si è fatto. Solo negli ultimi anni, anche grazie agli incentivi fiscali, ormai in scadenza, la sostituzione dei serramenti è diventato un intervento diffuso nel miglioramento energetico dell’edificio; peccato però, che i modi di posare siano rimasti quegli degli anni ’90, tanto a nessuno interessa com’è stata posta in opera la finestra, l’importante è che abbia un Uw inferiore a quanto previsto dalla vigente normativa.
Uw e Uw posato
Peccato però che l’Uw del serramento è diverso dall’Uw posato. Ma questo poco interessa!
Negli ultimi anni però la finestra, intesa come serramento non ancora posto in opera, ha subito un’evoluzione pazzesca. I valori di trasmittanza termica serramenti ridotti a un decimo e quelli di permeabilità all’aria aumentati sensibilmente.
Oggi giorno trovare un serramento con Uw prossimo a 1 W/m2K non è poi così difficile. Il problema è sempre il solito!
Il serramento con Uw 1,0 W/m2K una volta in opera quanto disperde? La trasmittanza termica di un serramento indica quanto calore disperde per un m2 di superficie.
In laboratorio il serramento disperde 1,0 W/m2K, ma una volta in opera? 1,2 W/m2K?1,5 W/m2K?
Cos’è che fa si che un serramento posato disperda 1,0 W/m2K piuttosto che 1,5 W/m2K?
La presenza di ponti termici, a cui attribuire un valore Ψ, espresso in W/mK che bisogna moltiplicare per l’intero perimetro del serramento.
La UNI EN ISO 14583 “Ponti termici in edilizia – Coefficiente di trasmissione termica lineica – Metodi semplificati e valori di riferimento” consente di calcolare i flussi termici attraverso metodi semplificati.
Ma in quanti calcolano la trasmittanza termica lineica Ψ?
O forse, sarebbe più giusto chiedere, in quanti conoscono la trasmittanza termica lineica Ψ?
Io noto come ancora si faccia fatica a ragionare in termini di trasmittanza termica del serramento espressa in W/m2K, perché ancora leggo offerte che fanno riferimento al K termico espresso però in W/m2K.
Il K termico, con K maiuscola, appartiene ormai al passato, ed è espresso in chilocalorie per ora, per metro quadro e grado celsius e non in Watt per metro quadro e grado Kelvin, anche perché 1W/m2K = 0,86 kCal/hm2!
Se è vero che “la virtù sta nel mezzo”, io inizierei a ragionare più in termini di Ψ “psi” e non di sola Uw, anche perché, e lo vedremo nei prossimi articoli, è meglio un serramento posato in opera con un Uw discreto, prossimo a 1,5 W/m2K, con Ψ “psi” zero e non Uw basso, magari 0,80 W/m2K con Ψ “psi” prossimo a 0,40 W/mK.
Ps: Non dimenticate che non esiste solo la trasmittanza termica del serramento Uw, ma anche altri parametri, altrettanto importanti!
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3 risposte
Complimenti sempre molto chiaro ed esauriente.
Buongiorno, grazie per l’ottimo articolo.
Vorrei chiedere come si possono valutare, separatamente, la psi parete-controtelaio e la psi vetro-telaio. Ovvero, utilizzando un software FEM, dove posiziono le superfici adiabatiche, nei due casi?
Grazie
Elena
Buongiorno, è fattibile, molto dipende dal software che usa.