Temperatura e umidità dell’aria sono due parametri di fondamentale importanza per la definizione del comfort all’interno di un’abitazione.
Mentre per la temperatura siamo tutti molto preparati, non si può dire lo stesso per l’umidità. Siamo infatti soliti misurare la temperatura di un ambiente della nostra abitazione, e se non con termometri dedicati, utilizziamo il termostato dell’impianto di riscaldamento;
Questo ovviamente non avviene per la misurazione dell’umidità i cui strumenti di misurazione sono poco conosciuti. Nessuno di noi, infatti, ha nella propria abitazione un igrometro. L’igrometro e’ uno strumento non eccessivamente costoso che consente di tenere sotto controllo l’umidità relativa dell’ambiente in cui è posizionato.
Cos’è l’umidità?
L’umidità altro non è che la misura della quantità di vapore acqueo presente nell’aria.
Sono fonte di umidità all’interno di un abitazione:
– Eccessiva umidità esterna;
– Umidità nel terreno, assorbita per capillarità;
– Componenti dell’edificio non sufficientemente asciugate;
– Infiltrazioni attraverso le componenti dell’edificio;
– Presenza di persone e/o piante;
– Uso dell’edificio da parte di persone.
L’umidità quindi è un parametro da tenere sotto controllo, onde evitare problemi più o meno gravi. Non solo quindi condensa e muffa che rendono poco confortevole un ambiente, ma anche problemi di tipo statico e igienici.
I parametri per misurare l’umidità.
I parametri che misurano l’umidità dell’aria sono:
– Umidità Assoluta v: E’ la quantità di acqua, misurata in grammi, contenuta in un chilogrammo o un m3 di aria [g/kg] o [g/m3] a determinate condizioni di temperatura e pressione;
– Umidità di Saturazione vsat: E’ la quantità massima di vapore acqueo che può essere contenuta in un Kg o un m3 d’aria a determinate condizioni di temperatura e pressione;
– Umidità relativa Ur: E’ il rapporto percentuale tra la quantità d’acqua effettivamente contenuta nell’aria e la quantità massima che la stessa massa può contenere nelle medesime condizioni di temperatura e pressione.
La maggior parte degli igrometri per uso domestico misurano questo parametro. Avere in un ambiente a 23 ° C un’umidità relativa al 50%, sta a significare che l’aria di quell’ambiente contiene il 50% del livello massimo di vapore acqueo che essa può contenere a 23 ° C. Un’umidità relativa al 100 % indica che l’aria è satura.
Essa aumenta al diminuire della temperatura. Minore è la temperatura dell’aria, minore è la miscibilità del vapore acqueo nell’aria stessa. Un esempio calzante è quello del zucchero nel caffè: più il caffè è freddo, minore è la quantità di zucchero che in esso può sciogliersi.
Conclusione
L’umidità relativa dell’aria provoca una sensazione di benessere se compresa tra il 30 e il 65%. Tassi di umidità più alti, soprattutto se accompagnati da temperature elevate, possono generare discomfort. Se l’umidità resta elevata nel tempo può generare fenomeni di condensazione di vapore sulle superfici più fredde, con conseguente formazione di muffe.
Iniziamo quindi a tenere sotto controllo l’umidità nelle nostre abitazioni. E’ molto semplice e basta qualche decina d’euro per dotarsi di un termoigrometro!
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