Buongiorno! Continuo a leggere sui vari forum che il vetro dei balconi deve essere più spesso di quello delle finestre. Perché questo? Ho due preventivi, uno che prevede un vetro 4/16/4 con basso emissivo e argon ovunque, mentre un altro che differisce per il vetro sui balconi, prevedendo un vetro 6/7-15-6/7 sempre basso emissivo e argon. Perché questa differenza?
Già in diversi articoli ho parlato dell’importanza del vetro nel serramento, dell’isolamento termico e acustico che questo conferisce, tralasciando gli aspetti relativi alla sicurezza attiva e passiva. La sicurezza attiva del vetro identifica la protezione anti-effrazione, vale a dire l’antisfondamento da parte di malintenzionati; quella passiva invece, identifica la protezione anti-infortunio. Tra le due c’è una differenza di non poco conto.
Nel primo caso, la richiesta è in genere fatta dal cliente per una maggiore sicurezza all’interno dei propri spazi. Nel secondo caso invece, la sicurezza è un requisito imposto dal legislatore.
La UNI 7697 “Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie” è in vigore già da diversi anni, eppure in merito esiste ancora una grande insicurezza sull’applicazione della stessa. Credo che tutti voi ricorderete il caso di un paio di anni fa, dove una quindicenne è deceduta a Torino per una scheggia di vetro. Casi come questi dovrebbero far riflettere tutti gli operatori del settore che ancora oggi continuano a non usare vetri stratificati di sicurezza laddove previsti dalla normativa.
Al di là dell’etica professionale, sono responsabili solitamente del rispetto della normativa i costruttori, i progettisti e le aziende esecutrici dei lavori, tutti allo stesso modo.
Ma quindi, quali tipi di vetro possono essere considerati anti-infortunio?
Essenzialmente esistono due tipologie di vetro:
– Vetri stratificati di sicurezza, indicati con la sigla VSG;
– Vetri temperati di sicurezza, indicati con la sigla ESG.
Il vetro VSG
Il vetro VSG è un vetro accoppiato di sicurezza, costituito da due lastre di vetro, incollate tra loro mediante una pellicola che, in caso di rottura, “lega” i frammenti di vetro, eliminando la possibilità che possano crearsi lastre o frammenti di grosse dimensioni. La pellicola rende inoltre più difficoltoso lo sfondamento della lastra. Lo spessore della pellicola varia in funzione della sicurezza richiesta. Per una protezione contro le lesioni è sufficiente uno spessore di 0,38 o 0,76 mm, mentre laddove è richiesta una maggiore sicurezza attiva, o c’è pericolo di caduta nel vuoto, è necessario ricorrere a spessori maggiori, 0,76 o 1,52 mm almeno.
Il vetro ESG
Il vetro ESG è un vetro temperato di sicurezza, che si distingue per l’alta resistenza meccanica. In caso di rottura, la lastra si frantuma in piccoli frammenti smussati, eliminando la possibilità che questi possano produrre lesioni. Non è un vetro anti-caduta e per ovvi motivi non può essere impegnato in copertura.
I vetri di sicurezza quindi, vanno impiegati ovunque vi sia rischio che le persone possano entrare accidentalmente in contatto con il vetro, dove inoltre l’eventuale sfondamento potrebbe causare la caduta di persone nel vuoto , nonché sulle coperture in vetro.
Al di là delle normative, ritengo che la sicurezza dev’essere messa in primo piano sempre e comunque, ancor prima degli altri requisiti prestazionali.
Nonostante tutto però ancora oggi leggo capitolati d’appalto per edifici pubblici dove non si fa il benché minimo accenno ai criteri di sicurezza nelle applicazione vetrarie.
Nel prossimo articolo vedremo quali criteri seguire per la scelta della vetrazione, a seconda del tipo di edificio, in conformità a quanto previsto dalla UNI 7697.
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8 risposte
interessante. Posso usare quest’articolo per pubblicarlo nel blog che gestisco? Naturalmente con i dovuti riferimenti
Grazie
Buongiorno.
L’importante è non fare un copia/incolla, altrimenti google penalizzerebbe entrambi. Se vuole può fare una breve introduzione e rimandare il tutto a questo sito. Lunedì inoltre pubblicherò la seconda parte dell’articolo!
Salve, ho una vecchia veranda al terzo piano di un appartamento i cui vetri sono vecchi e sono del tipo normale. Ieri causa forte vento come mai c’era stato 2 di sono rotti e pezzi sono finiti a terra. Fortunatamente era notte e non c’era nessuno. Dovendoli rimettere ho chiesto al vetraio 2 lastre con vetro di sicurezza.Ora però restano altri vetri che mi fanno paura ed ho visto che esistono delle pellicole da applicare che certificano di rendere il vetro sicuro. Lei cosa ne pensa?
Esistono e sono certificate; non ha quindi nulla da temere se rispetta le indicazioni del produttore per l’applicazione.
Ma in quali casi pratici conviene scegliere un vetro anti-infortunio in una casa privata?
Per esempio, su vetrate a piano terra con tripli vetri, meglio optare per un anti-infortunio sia internamente che esternamente?
Pensando ai bambini che giocano in giardino o possibili tentativi di intrusione…
E al piano primo invece usare un anti-infortunio solo sullo strato interno?
Gia’ che ci siamo, mi puoi spiegare se la sigla di un vetro va letta da esterno a interno o viceversa? Non l’ho ancora capito…
grazie
Buongiorno. Non è questione di scelta, ma esiste una norma, la UNI 7697 che da indicazioni in merito. Un saluto.